Kadeem Allen torna a Forlì: "Un anno dopo l'infortunio, il basket è ancora la mia passione"
Kadeem Allen, dopo un anno di riabilitazione, torna a Forlì per salutare i tifosi e celebrare una stagione indimenticabile.

Il capitano Daniele Cinciarini abbraccia Kadeem Allen dopo la vittoria contro Bologna: sono stati compagni nella stagione 2024/25 (foto Salieri)
"Abbiamo giocato a Milano alle 13 e quindi, sapendo che Forlì avrebbe affrontato una gara importante e sentita come il derby in casa contro la Fortitudo ho pensato che sarebbe stato bello vedere la partita, salutare i miei ex compagni, il coach, la società e tutti i tifosi di una città dove ho trascorso una stagione indimenticabile". I tempi si sono un po’ dilatati perché Kadeem Allen è entrato al Palafiera nel terzo quarto, ma il suo arrivo è stato una bella sorpresa in una domenica da ricordare per gli appassionati biancorossi. La stagione scorsa, per lui, si era interrotta con l’infortunio al tendine d’Achille, a Latina nell’ultima giornata prima dei playoff: era domenica 21 aprile, praticamente un anno fa.
Kadeem, ha segnato 19 punti nella sconfitta contro Milano. È tornato in forma.
"Sì è così, d’altronde questo è il frutto di dieci mesi di dura e continua riabilitazione, lavoro quotidiano e cibo controllato. Ho completamente recuperato dall’infortunio e sono tornato a fare quello che amo fare di più: giocare a basket. È stata una benedizione essere tornato in campo".
Come ha visto, il pubblico forlivese le vuole bene e le è molto affezionato.
"E io ne voglio a tutti i sostenitori dell’Unieuro. Il bel feeling che si era creato l’anno passato non si è interrotto, mi hanno festeggiato e mi hanno mostrato affetto".
Si può dire che Forlì rappresenta un posto speciale per lei?
"Certamente! Per il rapporto che ho avuto con i tifosi, con la società e i compagni. A partita finita sono andato in spogliatoio e abbiamo festeggiato insieme la vittoria contro la Fortitudo. Poi siamo andati a cena e siamo stati bene parlando tutta la sera".
Le piacerebbe tornare a Forlì l’anno prossimo?
"Sarebbe bellissimo! Basta mettersi d’accordo sull’ingaggio".
Ha seguito le vicende della squadra forlivese?
"Vedevo i risultati ma non ho visto partite di Forlì".
Che idea si è fatto dalla squadra alla luce della gara contro la Fortitudo?
"L’idea è quella di una squadra lunga, ben organizzata e che con un coach come Martino sarà sempre pronta per competere e dare il massimo nei playoff. Ora è quarta e l’importante è tenere la posizione".
Cosa ne pensa dei due stranieri Demonte Harper e Toni Perkovic che sono arrivati a Forlì dopo di lei?
"Non li conosco abbastanza per poterli giudicare. Ma Forlì contro la Fortitudo ha disputato una gara da squadra pronta per affrontare nel modo migliore i prossimi impegni".
Se lei non si fosse infortunato, Forlì l’anno scorso sarebbe stata promossa in A1?
"Sicuramente sì, anche se Trieste era una squadra fortissima".
Questa Unieuro può essere più forte di quella dell’anno passato?
"Non posso giudicare in modo esauriente la squadra attuale, ma posso dire che con i miei compagni dell’anno passato ce la saremmo giocata con tutti".
Ha accettato subito l’offerta di Pistoia?
"Sì perché l’obiettivo principale una volta guarito dall’infortunio era quello di tornare a giocare nel campionato italiano in A2 o in A1. È arrivata Pistoia e ho accettato la sua offerta fino a fine stagione".
Non ha però trovato una situazione facile.
"Pistoia è una buona squadra, lo staff tecnico è di livello eccellente e i tifosi molto caldi. Ci manca un po’ di fiducia e per cercare di raggiungere la salvezza dobbiamo giocare come un grande gruppo e lottare fino all’ultimo come se fossimo una grande famiglia".
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