La svolta per Forlì? Dopo l’addio a Dawson. Da allora 8 vittorie su 10. E cresce l’attacco

L’israeliano, pur con numeri migliori di Harper, ha conquistato appena 1 successo su 4 partite (2/6 da inizio stagione)

di SIMONE CASADEI
29 marzo 2025
Un saluto tra l’infortunato Shawn Dawson e Toni Perkovic: col nuovo assetto che prevede Harper al suo fianco il croato forza meno da tre ed è più incisivo

Un saluto tra l’infortunato Shawn Dawson e Toni Perkovic: col nuovo assetto che prevede Harper al suo fianco il croato forza meno da tre ed è più incisivo

La vittoria ottenuta su Avellino ha ulteriormente rilanciato le quotazioni in classifica della Pallacanestro 2.015. Si tratta della quarta affermazione nelle ultime cinque uscite di campionato. Negli ultimi due mesi, del resto, i biancorossi hanno trovato una più che buona continuità di risultati. Questo non è sempre coinciso con prestazioni dello stesso livello, ma i risultati sono dalla parte della squadra di Martino. Dal 29 gennaio scorso sono arrivati ben otto successi in dieci incontri. Nello stesso arco temporale, nell’intera A2, soltanto Brindisi ha saputo mantenere lo stesso passo della formazione forlivese.

Un ruolino di marcia, quello targato Unieuro, costruito nell’esatto momento in cui il roster ha trovato un assetto definitivo. Vale a dire quando, per varie ragioni, il club ha scelto di andare ‘all-in’ su Demonte Harper, mettendo da parte Shawn Dawson per motivi fisici e quindi interrompendo il rapporto contrattuale. Nei numeri ‘crudi’, l’israeliano – pur in sole sei partite – risulta superiore al classe ’89 di Nashville. Non però di molto: 11,5 punti contro gli 11,2 di Harper (ma giocando 5’ in meno a partita) e 7,2 rimbalzi contro 4,7. Negli assist, però, Demonte (3,9 di media) si fa preferire a Dawson (3).

La differenza più evidente, piuttosto, risiede in una miglior fluidità e produzione offensiva complessiva di squadra. Nelle quattro partite con Dawson sul parquet Forlì ha una vittoria e tre sconfitte (2-4 il bilancio della sua esperienza complessiva). Soffermandosi sugli ultimi mesi di regular season, Forlì ha segnato soltanto 76,8 punti di media. Senza riuscire mai ad andare sopra gli 80 punti nella singola gara.

Dal ‘rientro’ di Harper, invece, le cose sono cambiate. A cominciare dalla striscia positiva di cui sopra (8 vittorie su 10), ma anche perché i biancorossi negli ultimi due mesi segnano 79,1 punti a partita. In ben sei occasioni, poi, si è varcata la soglia degli 80 punti mandati a bersaglio: tutte vinte da Cinciarini e compagni.

Una maggior ‘quadratura’ che porta dunque benefici all’intera formazione forlivese. Vero, Haper non è un terminale offensivo capace di colpire con continuità (in trasferta ha addirittura giocato partite da zero punti). Ma è evidente la sua importanza sui due lati del campo. Si pensi a Raphael Gaspardo, autentico baluardo offensivo nelle ultime settimane. Con Harper al proprio fianco nel nuovo anno, sta segnando 14,7 punti ad allacciata di scarpe (ben otto volte su dieci in doppia cifra) e ha elevato non di poco il proprio contributo offensivo alla causa. Fino all’uscita di Livorno di fine gennaio, l’ultima di Dawson, segnava soltanto 10,8 punti a partita.

È poi cresciuto anche Toni Perkovic. Non tanto a livello di numeri individuali, dal momento che l’apporto del croato non è davvero mai venuto meno. Quanto invece nel modo di interpretare la partita. Certo, il tiro dalla lunga distanza resta sempre la specialità della casa e la sua arma preferita. Negli ultimi due mesi, però, sta riuscendo a coniugare ottimamente anche sortite a canestro e, più in generale, tentativi da 2 punti. Al punto che, da Torino in avanti, 4 volte su 10 ha tentato più conclusioni in avvicinamento che triple nella singola partita (esempio: mercoledì contro Avellino zero tiri dall’arco nei primi due quarti, solo 3 alla fine). Era accaduto solo 4 volte nei 15 match precedenti. La presenza di Harper al suo fianco, tatticamente, ‘pesa’ dunque in maniera rilevante.

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