La Unahotels è migliorata?. Meno esperienza, ma c’è freschezza. Winston ha più fosforo di Weber

La Pallacanestro Reggiana è passata da un’età media di 29,6 anni all’attuale di 27,4. Il roster di quest’anno è più lungo: al posto di Cipolla è arrivato Gallo, giovane già pronto.

di FRANCESCO PIOPPI -
26 agosto 2024
Meno esperienza, ma c’è  freschezza. Winston ha più fosforo di Weber

La Pallacanestro Reggiana è passata da un’età media di 29,6 anni all’attuale di 27,4. Il roster di quest’anno è più lungo: al posto di Cipolla è arrivato Gallo, giovane già pronto.

Confronti continui. Al campetto della parrocchia, nei bar sport disseminati in tutta la provincia e nei blog improvvisati di tifosi e aficionados.

Tutti con una risposta, più o meno netta, al tormentone ‘cestistico’ dell’estate biancorossa: ‘Ma era più forte l’Unahotels dell’anno scorso o quella di quest’anno?’.

Esprimere un parere di spessore è attualmente impossibile anche perché – nel frattempo – ci si misurerà con avversari che possono essere cresciuti (la tendenza complessiva sembra questa, con l’aggiunta di due neopromosse come Trapani e Trieste che punteranno ai playoff e Trieste) oppure altri che possono incappare in alcune difficoltà (Pistoia difficilmente tornerà in postseason, per esempio). Senza farsi prendere troppo dall’emotività e osservando solo l’orticello che dovrà far crescere Priftis però si possono fare alcune considerazioni oggettive.

Con una premessa: il termine di paragone sarà con la Unahotels che ha finito il campionato (quella con Black) e non con quella che lo ha iniziato (con Hervey).

Il roster di quest’anno è più lungo perché al posto di Cipolla (2,7 minuti di utilizzo) è arrivato un giovane già pronto e molto interessante come Filippo Gallo e il ‘dodicesimo’, anziché un baby delle giovanili, sarà comunque un profilo in grado di ‘tenere il campo’ senza problemi come Elhadji Fainke. È vero che si tratta di un’esigenza dettata (anche) dalla partecipazione alla ‘Champions League’, ma parliamo comunque di forze fresche che potranno essere ovviamente utilizzate in campionato e da non sottovalutare. Ruolo per ruolo si scopre inoltre che la rosa è sensibilmente più giovane. Tradotto in maniera banale: forse ci sarà meno esperienza, in alcuni casi, ma anche più freschezza. Stando ai dati oggettivi, la Pallacanestro Reggiana ‘passata’ aveva un’età media di 29,6 anni mentre in quella attuale sarà di 27,4. Le forbici più ampie sono in ruoli chiave come quelli di play, guardia e pivot. Cassius Winston (classe ’98) ha quindi sei anni in meno (ma tanto talento e fosforo in più…) rispetto a Weber, Barford (classe ’96) cinque rispetto a Galloway (meno affidabilità al tiro, ma più soluzioni offensive e fisicità) e Gombauld (classe ’97) sei rispetto a Black e qui, ovviamente, la bilancia tecnica pende tutta a favore dell’ex Lakers. Chiudono il pacchetto Gallo (classe 2000) e Cheatham (classe ’96) che ne hanno quattro in meno rispetto a ‘pari ruolo’ Cipolla e Atkins, ma in questo caso il miglioramento sembra evidente.

Il primo è infatti pronto per la Serie A e il secondo è un’ala grande ‘tiratrice’, ruolo al quale Atkins si era adattato con buona volontà e alterne fortune. Qual è più forte, dunque? Quella attuale sembra essere più equilibrata e assemblata in modo più logico (ruolo per ruolo) di quella della passata stagione, ma non ha ovviamente l’appeal che gli conferivano i nomi altisonanti (e con tante partite Nba…) di Galloway e Black. Confermare il quinto posto dello scorso anno dev’essere l’obiettivo, con la consapevolezza che - in un campionato così equilibrato come quello che si sta delineando – gli infortuni e un paio di canestri che entrano (o escono…) allo scadere, possono far oscillare il piazzamento finale di un paio di posizioni.

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