Rbr, il derby con Forlì sotto l’albero: "Regaliamoci una serata da sogno"
La Rinascita torna a sfidare una big. Coach Dell’Agnello: "Mi aspetto un ambiente caldissimo"
Sono passati due mesi e un giorno da quel 22 ottobre, quando a Forlì si giocò la sfida d’andata. È trascorsa una vita da quando questa partita non era tale, la rivalità non esisteva e le due città si scrutavano in modo normale. Il derby esiste e sempre esisterà. Magari scompare per qualche anno ma poi rispunta forte e riscalda gli animi delle due tifoserie.
Stasera sarà "RivieraBanca Day" e la confezione con fiocco, dal Flaminio alle sciarpe in omaggio coi biglietti (non sono validi gli abbonamenti) per arrivare alle divise in edizione limitata, è pronta. Al mondo Rbr manca solo il regalo, ma a quello ci devono pensare i cinque che si alterneranno in campo. "Mi aspetto un ambiente caldissimo – dice Sandro Dell’Agnello –, anche se per la verità il tifo c’è sempre e si fa sentire con regolarità. Per noi è un piacere vivere momenti di questo tipo e giocare una partita del genere in un tale scenario".
Sul parquet Masciadri e compagni dovranno saper esprimere la pallacanestro d’attacco delle ultime giornate aggiungendoci una buona dose di solidità difensiva in più. Gli oltre 80 punti a partita sono il sintomo di buon ritmo, di pallone che si muove bene e di tiri aperti che sono più semplici da infilare. Poi, naturalmente, capita anche che si faccia 9/33 da tre e che si perda, come accaduto a Verona. Le percentuali saranno cruciali per spostare l’ago della bilancia se la partita dovesse restare in equilibrio. "Per noi è una partita importante come lo sono tutte in questo momento, ogni occasione deve essere buona per fare punti – continua il coach –. Abbiamo dimostrato nelle scorse giornate che con le grandi squadre possiamo giocarcela fino alla sirena conclusiva. Nei finali il margine di errore si riduce molto, ci vuole cinismo per chiudere bene un buon lavoro di 40 minuti".
Dell’Agnello conosce bene Forlì per averci allenato a più riprese. Sa anche che questa è una squadra prima in classifica per diversi motivi. "Sono molto completi, hanno dieci giocatori di valore. Hanno tiro, uno contro uno, post basso: la nostra idea è quella di non battezzare nessuno e di provare il più possibile a contenerli. È chiaro che la coperta può essere corta ma non vogliamo sbilanciarci su niente. Ci vuole una partita molto buona, quella che vogliamo fare". Dal primo all’ultimo minuto, magari evitando quei supplementari in cui l’Unieuro entra in trance agonistica e sembra non poter perdere mai.
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