Trasferte contro le big: Forlì, così non va. A Pesaro per l’ennesima volta mai in partita

Era già capitato a Brindisi, Udine (non inganni il -9 finale) e Verona. Negli scontri in quota, ko anche a Cividale, Rimini e Bologna

di SIMONE CASADEI
18 marzo 2025
Era già capitato a Brindisi, Udine (non inganni il -9 finale) e Verona. Negli scontri in quota, ko anche a Cividale, Rimini e Bologna

Era già capitato a Brindisi, Udine (non inganni il -9 finale) e Verona. Negli scontri in quota, ko anche a Cividale, Rimini e Bologna

La corsa di Forlì ha subìto una battuta d’arresto nel recupero giocato a Pesaro. Dopo tre affermazioni esterne consecutive a cavallo tra febbraio e marzo, gli uomini di Antimo Martino si sono imbattuti in un nuovo ostacolo lontano dalle mura amiche dell’Unieuro Arena. Il record in trasferta, in questo modo, è ora in perfetta parità: otto vittorie a fronte di altrettante sconfitte. I biancorossi non sono l’unica compagine di alta classifica a trovarsi in una simile situazione. Diverse avversarie dirette hanno addirittura record negativi, come ad esempio Cantù, Fortitudo e la stessa Pesaro. Al tempo stesso, però, l’Unieuro continua a faticare terribilmente nella conquista di scalpi pesanti lontano da via Punta di Ferro.

Quello della Vitrifrigo Arena di sabato è stato infatti l’ennesimo stop esterno subìto per mano di altre contendenti per le zone di alta classifica. Oltre alla sconfitta in sè, ciò che lascia inevitabilmente le maggiori perplessità è il modo in cui lo stesso ko matura al termine dei 40’ di gioco. Perché, in riva all’Adriatico, la Pallacanestro 2.015 non è davvero mai stata in gara. Subito sotto di 10 a metà del primo periodo, quindi -18 alla pausa lunga, arrivando poi a toccare addirittura il -25. Una prestazione senza capo né coda.

Non è la prima volta, del resto, che Forlì presta il fianco in questa maniera in uno scontro diretto ‘in viaggio’. Scarti simili a quello di sabato si registrarono già a inizio campionato nelle trasferte di Brindisi e Udine. I salentini erano tutt’altro che pimpanti – il loro avvio fu a dir poco negativo –, ma riuscirono comunque a fermare l’Unieuro sul -19, in un match condotto stabilmente in doppia cifra. Non inganni, in seguito, il -9 conclusivo (84-75 il finale) in terra friulana qualche settimana più tardi. Perché l’Old Wild West comandò quella partita in lungo e in largo (era ancora sul +26 a 8’ dalla fine), mettendo all’angolo i biancorossi per tutto il match. Nell’ultimo parziale il passivo fu reso meno amaro soltanto grazie alle bombe di Parravicini e Tavernelli. In mezzo alle due sfide, poi, si inserisce pure il ko nel derby di Rimini. In questo caso, però, fu la prova balistica degli avversari a far pagare lo scotto agli ospiti.

Tra dicembre e gennaio ecco altri due big match falliti in trasferta. Prima la sconfitta al PalaDozza di Bologna, dopo un overtime, contro una Fortitudo Bologna a dir poco rimaneggiata. Con rotazioni ridotte e una manciata di elementi a mezzo servizio, al rientro da guai fisici. Quindi è toccato a Verona infliggere un’altra severa punizione a Forlì, fermandola sul 93-77 dopo aver sempre guidato agilmente le danze anche in virtù di un secco +23 a fine primo quarto.

Insomma, aggiungendo a tutti questi ko anche la sconfitta di Cividale all’esordio a fine settembre, il ruolino di marcia esterno dell’Unieuro non è particolarmente brillante. Delle squadre di prima fascia, che gravitano in zona playoff o play-in, Forlì ha regolato a domicilio soltanto Avellino, Cantù e Milano (col finale ‘thrilling’ del canestro di Pollone sulla sirena, anzi probabilmente oltre). In questo rush finale, se non altro, ben quattro scontri diretti (tutti tranne Rieti) andranno in scena al Palafiera. Nell’auspicio che, in ottica post-season, si riesca ad aggiustare il tiro anche in viaggio.

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