Arezzo ko, è notte fonda. Senza idee e senza gioco. Troise: panchina a rischio

Le scelte iniziali non convincono: da Gilli terzino al tridente senza centravanti. I tifosi lasciano lo stadio prima del 90’. Il tecnico è sul banco degli imputati .

di LUCA AMOROSI
28 gennaio 2025
Pattarello con le mani sul volto: il suo gol è arrivato troppo tardi

Pattarello con le mani sul volto: il suo gol è arrivato troppo tardi

di Luca AmorosiAREZZOUn Arezzo da incubo si consegna al Pontedera e perde malamente la partita e la faccia. È uno 2-4 sconcertate e senza appello, visto che i gol di Guccione e Pattarello sono arrivati al tramonto della sfida. E dopo il triplice fischio scatta una nuova, pesantissima contestazione da parte dei tifosi. Nel mirino l’atteggiamento indisponente dei giocatori e l’operato di Troise, la cui esperienza in amaranto potrebbe essere al capolinea. L’allenatore aveva sorpreso tutti nell’undici titolare, con Gilli terzino al posto di Righetti e il colpo di mercato Capello ancora in panchina.

L’inizio è subito in salita per il Cavallino: due minuti e il Pontedera approfitta di una respinta corta in area e segna con un tiro a botta sicura di Moretti. L’Arezzo prova a scuotersi e sfiora il pari all’11’ con Santoro: la sua conclusione è nello specchio ma Gigli involontariamente respinge. È comunque un Arezzo troppo macchinoso per impensierire un’avversaria che si chiude e riparte. Si vive solo di folate, come quando Pattarello sgassa servito in profondità ma calcia debolmente da posizione defilata. O come alla mezz’ora, quando il solito numero dieci si esibisce in una bella volée che costringe il portiere ospite a smanacciare in angolo.

Ma è davvero troppo poco. E al duplice fischio, dopo un primo tempo indecoroso, scattano i primi cori di contestazione della curva Sud. Troise per scuotere i suoi ne cambia tre all’intervallo: fuori Gilli, Settembrini e Mawuli e dentro Righetti, Renzi e Capello, all’esordio al Comunale. La scossa però dura poco e anzi l’occasione più nitida ce l’ha il Pontedera al 55’ con l’aretino Martinelli, che salta indisturbato su un corner e la mette di un soffio a lato.

Anche l’Arezzo ha un sussulto qualche minuto dopo con Capello che, servito al limite dell’area, stoppa e conclude secco, ma Tantalocchi si distende e para. Al 64’ Troise inserisce anche Ogunseye: Arezzo a trazione anteriore con cinque attaccanti e un solo mediano. Ma il Cavallino sparisce dal campo e il Pontedera dilaga: prima è Cerretti, che raccoglie una sponda di Corona sottomisura, a raddoppiare con il più facile dei gol, poi ci pensa Montini a chiudere i giochi con un retropassaggio senza senso su cui si avventa Vitali, per il quale è un gioco da ragazzi fare tris a tu per tu con Trombini. Il disastro però non è finito qui: lo stesso Vitali realizza la doppietta personale tra lo sconcerto dello stadio. I due gol che dimezzano lo svantaggio (pregevole quello di Pattarello) sono solo un contorno tra lo sdegno del pubblico e la sensazione che qualcosa sia irrimediabilmente rotto.

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