Bilancio di fine anno. Recanati saluta il 2024 senza rimpianti
Ci sono state la retrocessione e l’inizio del nuovo torneo è stato funestato da infortuni che condizionano la stagione.
La Recanatese, senza alcun rimpianto, si lascia alle spalle il funesto 2024. È stato l’anno di una retrocessione sanguinosa, non da ultimo per il modo nel quale è maturata, frutto di molteplici motivazioni che, come sempre accade d’altronde, chiamano in causa tutte le componenti e la precisa sensazione che era un verdetto evitabilissimo. Poi le "grandi illusioni" estive: le concrete speranze di riammissione, naufragate in extremis, quelle ancora più fondate di ripescaggio, con le crisi annunciate in mezza Italia ed anche quelle deluse, con il retropensiero, non del tutto ingiustificato, di essere finiti in un gioco più grande delle possibilità di un club di provincia. Nonostante tutto si è ripartiti tornando a disputare un campionato che i leopardiani hanno ininterrottamente frequentato per quindici anni. Quando si stava riacquistando un briciolo di entusiasmo, con la convinzione di aver allestito una squadra competitiva per i massimi obiettivi, ecco una sequenza infinita di pesanti disavventure tra gravi infortuni che hanno segnato indelebilmente il cammino, topiche arbitrali e, perché no, demeriti propri che stavano facendo temere il peggio. Proprio al tramonto, uno squarcio di luce, con la squadra che ha trovato nuove convinzioni, grazie a qualche innesto pesante e con la guida di un allenatore esordiente come Lorenzo Bilò, dalle ottime referenze e che, in primis, ci ha messo buon senso e capacità di ascoltare, doti non semplicissime da scovare. Nel frattempo la classifica è diventata meno allarmante e, proseguendo questo percorso di crescita, si potrebbe ipotizzare anche un futuro senza patemi d’animo, il che, viste le vicissitudini, sarebbe già "tanta roba".
Le difficoltà fortificano, recita un famoso motto pur se, in casa giallorossa, si è passato il limite. Ci sono stati errori di valutazione, alcuni dei quali eclatanti, ma non si è mai mollato e non si sono mai prese decisioni "di pancia", come troppo spesso avviene in un calcio, frenetico e nevrotico anche a questi livelli.
Sullo sfondo un vivaio sempre florido ed un settore femminile in crescita esponenziale (le girls sono prime in Eccellenza, seppur in coabitazione ed ancora imbattute dopo il 4-2 di sabato con la Samb). Giusto per trovare qualche, significativa, nota lieta.
Andrea Verdolini
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