Calcio Promozione. Lissoufi è il bomber della Forza e Coraggio
Il giovane attaccante Daniele Lissoufi trascina la Forza e Coraggio con una tripletta, ma il pareggio contro il Follo lascia un po' di amaro in bocca. Ambizioni di salvezza e costanza negli allenamenti sono le parole d'ordine per lui e la squadra.
Daniele Lissoufi, attaccante classe ’96, protagonista di questo primo scorcio di stagione in Promozione: una sua tripletta ha trascinato la Forza e Cooraggio, nel pirotencico pareggio (3-3) contro il Follo.
Contento del risultato?
"Insomma... Abbiamo iniziato subito bene, passando in vantaggio. Poi per colpa di qualche disattenzione di troppo siamo stati prima raggiunti e poi addirittura superati. Dopo il 2-2 abbiamo incassato nuovamente una rete, ma nel finale abbiamo riportato la gara sul pari. Penso che avremmo meritato di più".
Ci racconta la sua tripletta?
"Il primo gol è stato di testa su una sponda di un mio compagno. Nel secondo ho segnato di di potenza. Nella terza marcatura, dopo una punizione, ho stoppato la palla di petto e al volo l’ho messa dentro".
Il più bello dei tre?
"Probabilmente il secondo perché più difficile".
Quali sono le ambizioni della squadra e quelle personali?
"L’obiettivo principale della squadra è salvarsi. Io vorrei poter continuare così, rimanendo sempre con i piedi per terra e cercando di allenarmi con costanza".
Lei è arrivato quest’anno alla Forza e Coraggio, che gruppo ha trovato?
"Molto giovane, ma con grande potenziale. Anche con il mister ho bel rapporto e con lui mi confronto spesso".
Si è trasferito in Liguria solamente da due anni e mezzo. Come si è ambientato?
"Sono nato a Modena e ho sempre giocato nei gironi fra Bologna. Modena e Romagna. Per questioni lavorative io e la mia compagna ci siamo trasferiti qui. Siamo molto contenti, perché siamo innamorati di questa regione e di questa città".
Quali differenze tra il calcio ligure e quello emiliano?
"In Liguria il calcio è più tecnico e fisico, mentre in Emilia c’è più intensità e maggiore tattica. In più lì i campi sono tutti in erba, mentre qui sono quasi tutti sintetici. Il primo anno, a Levanto e al Cadimare, ho avuto qualche difficoltà in più nell’adattarmi, ma ora va meglio".
Ilaria Gallione
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