Cesena, Primavera in vetta: "Un vivaio promettente"

Il Dt Campedelli: "Finora abbiamo imposto il nostro gioco senza grandi ostacoli. Prepariamo i ragazzi a non cedere mai, la priorità è puntare alla prima squadra".

25 gennaio 2024
Cesena, Primavera in vetta: "Un vivaio promettente"

Cesena, Primavera in vetta: "Un vivaio promettente"

di Stefano Benzoni

Nicola Campedelli dalla scorsa estate è diventato a 44 anni il nuovo allenatore della Primavera 2. Una bella soddisfazione e responsabilità per il tecnico nato a Gatteo il 7 febbraio del 1979, soprattutto per l’importanza a livello di serbatoio per la prima squadra che la principale formazione giovanile riveste. Terminato il girone d’andata, i bianconeri comandano la classifica del loro girone con 36 punti davanti al Benevento con 33.

Campedelli, com’è andata finora?

"Molto bene. Siamo in testa, ma soprattutto sono molto contento della crescita dei miei ragazzi. Credo tanto in loro perché sono bravi giocatori e voglio aiutarli a fare sì che sfruttino appieno il loro potenziale. Lavorare con loro è bello ed interessante anche perché sono circondato da uno staff di primo piano composto dal mio vice Nicola Cappellini, dal preparatore dei portieri Andrea Spinelli, dal preparatore atletico Antonio Fabbri, dal collaboratore tecnico Giuliano Morena e dal fisioterapista Massimo Ridolfi".

I giocatori li conosceva?

"I 2005 li avevo allenati l’anno scorso ed i 2006 due anni fa. Stiamo facendo bene, abbiamo fatto partite importanti e abbiamo sempre cercato di aggredire e di imporre il nostro gioco".

Avete perso solo una partita.

"Un 3-2 a Benevento, ma una gara pesantemente condizionata da una direzione arbitrale, diciamo così, un po’ particolare e discutibile: ci ha dato contro un rigore che non c’era ed un’espulsione inventata; poi non ci ha fischiato un rigore evidente e non ha espulso un avversario che lo meritava. E questo pur a fronte di un buonissimo avversario che ci ha sconfitto con un gol su punizione allo scadere".

Da buon allenatore dei singoli non parla...

"Abbiamo tanti elementi di valore, ragazzi che se continueranno a migliorare potranno dare una mano alla prima squadra e ipotizzare di fare della loro passione la loro professione. Devono lavorare e capire che oltre al talento è fondamentale avere la giusta mentalità. Dobbiamo prepararli alle difficoltà e a non smettere di combattere".

L’obiettivo è quello di tornare in Primavera 1?

"Vorremmo, ma non è la nostra priorità che resta invece quella molto chiara di preparare i ragazzi per farli arrivare in prima squadra a giocare e a diventare protagonisti come si sta vedendo anche in questa stagione".

Il vero obiettivo di un settore giovanile.

"Fra l’altro siamo una delle pochissime squadre del campionato a non utilizzare ragazzi del 2004 ma solo i 2005 e i 2006. La regola dei fuoriquota dice che se ne possono avere tre: due del 2004 ed uno libero, in teoria anche un trentenne. Infatti il Palermo schiera un 2000 ed il Benevento un ragazzo del 2003".

E voi fate tutti con i ragazzi cresciuti a Cesena e dintorni.

"Infatti. Gli esterni sono Pitti che è di Firenze, Perini di Ancona e l’italo-albanese Toscu. Gli altri sono tutti ragazzi del vivaio".

Chi si allena stabilmente con i ’grandi’?

"Giovannini che contro il Palermo ha disputato la prima partita con noi, Pitti un difensore centrale del 2005 e il portiere Veliaj. Ma gli altri crescono e scalpitano alle loro spalle".

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