Cesena, Silvestri è carico a molla: "Quest’anno macineremo tutto"

di Daniele Zandoli

"Ehi Luigi, come siamo messi col peso?". Ripetuto ogni due giorni da Mimmo Toscano che conosce i suoi polli. Lui, Luigi Silvestri detto Gigi invece è stato a stecchetto come si addice a un professionista serio che vuole farsi trovare pronto quando la bilancia di Villa Silvia darà il suo responso. "Ci conosce, sa che noi siciliani a volte eccediamo. A dire il vero per i primi otto giorni dopo il rompete le righe ho mangiato “male”, dovevo riprendermi dalla delusione post Lecco e mi sono lasciato andare. Poi mi sono messo in riga ed allenato secondo la tabella che mi era stata assegnata. Di solito ogni anno mangiavo di più e arrivavo al ritiro con due o tre chili in eccesso, quest’anno invece sono in peso forma. Mi sono allenato parecchio seguendo le tabelle e sono pronto. Non vedo le ore di riprendere".

Reduce dalle vacanze a Sharm, non particolarmente soddisfatto delle escursioni egiziane, se ne sta un paio di giorni a Mondello prima di tornare in Romagna. Domanda di rito: passata? "Neanche per sogno, ci avevamo creduto troppo, era la volta buona di poter toccare la B per noi e per i tifosi che capisco. Sono tre anni che il Cesena esce contro outsider e lasciamo stare che poi il Lecco sia stato promosso. In casa loro potevamo sommergerli di gol. Quando perdi impari, per noi è stata una lezione durissima da cui abbiamo imparato e quest’anno non ripeteremo gli stessi errori".

Condivide con suo cugino Beppe Prestia la frustrazione: "Ci siamo ripetuti tutti i giorni telefonandoci le stesse frasi che in siciliano hanno un significato particolare: macinare quest’anno, macinare tutto. Siamo carichi a molla".

Da gennaio Silvestri è stato in assoluto tra i migliori della covata. Quattro gol, quasi cinque se Celiento uno non glielo avesse respinto mentre si infilava, assist e tanta efficacia difensiva. "Per arrivare a Cesena ho lasciato tanto, affrontando sacrifici importanti. Sapevo che mi sarei giocato la possibilità decisiva per la mia carriera e in questi sei mesi ho dato tutto, non mai giocato con tanta regolarità".

Molti si chiedono perché uno come lei giochi ancora in Lega Pro. "Perché sono stato uno scavezzacollo. Fino a 25 anni ho avuto limiti caratteriali che hanno nuociuto alla mia carriera. Ho fatto scelte sbagliate, di procuratori e di squadre. Un talento sprecato e ne sono cosciente, quando ero nelle giovanili tutti a dire che avrei fatto una grande carriera, ma poi non vedevo meritocrazia e mi arrabbiavo. Avevo sempre il dente avvelenato, dai 18 anni a Salerno ai 25 anni a Vibo giocavo a salvarmi. Di lì in avanti sono cambiato io e le mie prospettive, ho giocato per vincere il campionato".

Lei e Cesena vi siete stregati.

"Sono felice di questo, questa gente merita tutta la nostra considerazione. Cesena ti dà la carica, all’indomani dell’alluvione li ho visti tutti a lavorare, è stato impressionante. Sono cose che mi rimarranno dentro finchè campo, vedere tutti, anche gente famosa sporca di fango rimboccarsi le maniche e aiutare chi aveva bisogno. Chapeau".

C’è chi addebita a Toscano la mancata promozione.

"Mi dicevano che era un sergente, uno tutto d’un pezzo. Niente di più sbagliato, cerca continuamente di fare gruppo, motivazioni per favorire la squadra, ho partecipato a più cene coi compagni in questi sei mesi che in tutti gli anni precedenti. E ci si trovava benissimo".

Dicono che Ciofi possa andarsene.

"Sarebbe un peccato, insieme abbiamo fatto grandi cose, abbiamo equilibrio, ci capiamo al volo, sarebbe splendido non toccare la difesa. Certo, dipende da lui, dalle sue ambizioni e occasioni, sarebbe un peccato perché la difesa è consolidata e disputeremmo un grande campionato insieme".

Obiettivo gol, 4 in sei mesi e quindi 8 in una stagione?

"Vorrei segnare di meno o anche zero gol e vincere il campionato".