Civitanovese-Recanatese: Alessandrini analizza il derby decisivo

Marco Alessandrini discute le chiavi del derby Civitanovese-Recanatese, sottolineando l'importanza degli episodi e della serenità mentale.

di ANDREA VERDOLINI
23 aprile 2025
L’esperto allenatore Marco Alessandrini

L’esperto allenatore Marco Alessandrini

"Entusiasmo, senza guardarsi troppo alle spalle e consapevolezza che si tratta di uno spareggio". Così Marco Alessandrini presentando Civitanovese-Recanatese ed il tecnico, ormai senigalliese di adozione, parla con cognizione di causa considerando che, in carriera, di partite del genere ne ha giocate a bizzeffe. Curiosità: tra le molteplici squadre che ha guidato non c’è quella rossoblù, anche se forse qualche informale contatto, pure in questa stagione, non è mancato.

Alessandrini, lei hai visto numerosissime partite: quale potrebbe essere la chiave per spostare gli equilibri?

"È difficile giunti a questo punto fare un’analisi. Il bello ed il brutto del calcio è l’imprevedibilità e nell’arco di 90 minuti possono incidere tantissimi fattori. In casi come questi però gli episodi sono fondamentali: occorre costruirseli, ma fare previsioni rischia di essere un azzardo".

Ci sono i numeri però con la Civitanovese che ha vinto una sola volta in casa su 16 partite.

"Le cifre contano sino ad un certo punto. Non possiamo trascurare questo dato che ci suggerisce sicuramente una loro maggiore predisposizione alle trasferte considerate anche le sei vittorie ottenute. Magari ci saranno le pressioni di una piazza storica, calda ed esigente ma, sotto questo aspetto, io vedo più vantaggi che svantaggi".

Lei ha avuto alle sue dipendenze ed ha apprezzato Marco Raparo, illustre assente domenica.

"Non faccio torto a nessuno dicendo che è l’uomo simbolo della Recanatese, colui che ha vissuto gioie e dolori di questa squadra e che ha sposato in pieno la causa e la politica della Società. Giandonato però è un giocatore di lusso per la categoria, con caratteristiche certamente diverse ma che non vorrei mai trovarmi di fronte da avversario".

Sono le classiche partite che si preparano da sole?

"Diciamo che un allenatore, in questo momento, incide essenzialmente sul lato mentale. L’aspetto tecnico non è secondario, ci mancherebbe: importante è far tesoro del lavoro fatto in questi mesi".

Se lo aspettava un derby così all’insegna della sofferenza?

"La Recanatese, per com’è composta, non doveva avere questi patemi. I presupposti negativi di cui abbiamo spesso parlato erano pesanti ed hanno lasciato, volenti o nolenti, degli strascichi. Quando ho visto la Civitanovese non mi ha fatto una cattiva impressione, ma indubbiamente paga i 3 allenatori (più Mercanti ndr) che si sono succeduti in panchina che hanno anche disorientato i tanti giocatori che si sono alternati. Chi vincerà? Pronostico durissimo. Credo che prevarrà la squadra mentalmente più serena e che saprà mantenere la lucidità nei frangenti decisivi".

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