Eccellenza - Il caso di Massese-Castelnuovo. Satti: "Niente pugni a Pisciotta. E’ stata solo una scaramuccia»
L’attaccante: "Mi ha messo una mano in faccia e io l’ho allontanato. Però ho sbagliato anche a reagire soltanto così".
L’attaccante del Castelnuovo Francesco Satti, al centro delle cronache sportive e non, dopo la partita di Massa di domenica scorsa, ci dà la sua versione su quanto è stato detto da fonti massesi, dato che lo ritiene "esagerato" e "non rispecchiante l’andamento dei fatti". Raggiunto al telefono, Satti, parla serenamente, ma non nasconde la sua amarezza e quasi incredulità su come, a suo dire, sia stato presentato l’accaduto.
"A fine partita – spiega –, al rientro negli spogliatoi c’è stata una piccola scaramuccia. Io stavo esultando per l’importante vittoria insieme ai miei compagni e l’allenatore massese Massimiliano Pisciotta mi ha messo una mano in faccia, dicendomi che dovevo andare via e io ho reagito allontanandolo, ma niente di violento. Quel signore, poi, è andato a fare le interviste, la doccia, ha parlato con i tifosi e, alla fine, si è fatto portare al pronto soccorso. Anche questo mi sembra esagerato".
"Io – aggiunge Satti – chiaramente ho sbagliato e sono dispiaciuto di aver reagito, ma questi battibecchi sono cose che nel calcio possono succedere e, anzi, avvengono spesso alla fine di partite tirate e importanti. Sono stato accusato di aver dato un pugno sul viso, ma anche questo è pura invenzione. In tanti hanno visto il trainer della Massese in un’intervista televisiva pochi minuti dopo la fine della partita e non presentava alcun segno di uno scontro tipo pugilato. Non capisco, dunque, questo accanimento da parte del tecnico che ha voluto far passare così grave una piccola scaramuccia".
Satti aggiunge: "Mi sembra, invece, più grave quanto è avvenuto alla nostra partenza da Massa, con diverse decine di tifosi locali che hanno circondato il nostro pulmino in maniera minacciosa ed è dovuta intervenire la polizia perché la situazione non precipitasse. Questo, però, da parte massese non è stato riferito. Comunque mi pento di aver reagito. Con la mia esperienza di tanti campionati giocati dovevo controllarmi. Però, ripeto, non pensavo di essere preso di mira in questo modo, come fossi un violento che bazzica sui campi di gioco. Ho sofferto due anni per infortuni vari, senza poter ritornare in campo e, ora che ho potuto riprendere a giocare, con tanta forza d’animo da parte mia e l’incoraggiamento e il sostegno della famiglia, dei miei compagni di squadra e dei dirigenti, prima del River e poi del Castelnuovo, non pensavo di meritarmi queste accuse".
Ora, ovviamente, se da parte della Massese partisse la denuncia, Satti sarà pronto a ricorrere a un legale. Spera, però, che tutto ciò non accada e che, magari, tutto finisca con una stratta di mano, al ritorno al "Nardini".
Dino Magistrelli
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