Ex giocatori dello United Riccione denunciano gestione discutibile e promesse non mantenute

Gli ex giocatori dello United Riccione criticano le gestioni di Cassese e Tranquilli per promesse non mantenute e problemi finanziari.

di DONATELLA FILIPPI
12 aprile 2025
Il passaggio di proprietà dal notaio tra Pasquale Cassese e Jonathan Tranquilli

Il passaggio di proprietà dal notaio tra Pasquale Cassese e Jonathan Tranquilli

Hanno aspettato qualche mese, poi hanno deciso di prendere carta e penna e scrivere una lunga lettera per raccontare lo United Riccione. Quello di ieri gestito da Pasquale Cassese e quello di oggi nelle mani di Jonathan Tranquilli. Gli ex giocatori biancazzurri, quelli che la Perla Verde la hanno lasciata con il cambio di proprietà, ora si fanno sentire. "Vogliamo dire la verità – scrivono – Ci troviamo davanti a una situazione sconvolgente che ha veramente poco a che fare con il calcio. Ci facciamo portavoce di tutti i professionisti che purtroppo sono entrati in contatto con queste persone che hanno promesso, ma non hanno mantenuto i loro impegni. Ci riferiamo sia alla vecchia gestione sia alla nuova in quanto tutto questo era iniziato già la scorsa estate in ritiro". Gli ex biancazzurri parlano di hotel, residence e ristoranti non pagati. Ma anche "il gestore del campo sul quale ci siamo allenati da settembre a novembre scorso". Ma al gruppo si uniscono anche loro. "Nei momenti di difficoltà ci siamo uniti ancora di più – ricordano –. L’ultimo periodo è stato emblematico, risalendo la classifica dopo un brutto momento figlio anche queste di promesse fatte, ma non mantenute. Ci siamo trovati a dare soldi ai più giovani che purtroppo non ne avevano più e si trovavano lontano dalle proprie case. Tutti all’interno della squadra compreso team manager, magazziniere, fisioterapista, direttori sportivi e lo staff hanno stretto i denti per il bene comune e per ciò che ci legava. Ogni volta che abbiamo chiesto spiegazioni siamo stati rimbalzati con altre parole al vento. E’ stato fatto del male anche alle nostre famiglie, ai nostri bambini e alle nostre mogli, favorendo chi ha speculato e marciato con questo giochino". Gli ex giocatori dello United Riccione guardano alla precedente gestione, ma non risparmiano quella attuale. "Tutto è stato fatto con malignità e con un secondo fine. Da studiato da tempo e appena è stato possibile gli avvoltoi si sono presentati, anche chi per legge non poteva farlo, ma che invece muove ancora i fili da dietro. Non è la prima volta che queste persone si avvicinano al mondo del calcio e lo fanno perché c’è chi glielo permette. Ci riferiamo a tutti quei genitori che non hanno capito la valenza educativa del calcio. È anche grazie ai loro soldi che persone così possono continuare a giocare con la vita delle persone per riempirsi la pancia". E per chiudere. "Vedere che solo ora l’amministrazione comunale si preoccupa della propria squadra e di una gestione discutibile è ulteriore testimonianza di menefreghismo puro".

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