Fermana. Corsi e ricorsi: Montingelli, il gol di mano e la ’vendetta’
La rivalità tra Fermana e Pesaro si intensifica nel 1994, quando un gol irregolare dei pesaresi causa la perdita del primo posto alla Fermana. Stefano Protti, ex giocatore della Fermana, cerca vendetta nella stagione successiva.
È il 24 aprile 1994: la Fermana va a Pesaro nello scontro al vertice del girone E, Campionato Nazionale Dilettanti. Penultima giornata, i gialloblù arrivano alla gara da capolista, a +3 dai pesaresi e da protagonista del campionato. Erano stati in testa per tutta la stagione. Gara bloccatissima, ma al 95esimo Colantuono rinvia dalla difesa, Montingelli, attaccante dei pesaresi, ruba il pallone con la mano sinistra. L’arbitro non lo vede, il guardalinee neanche e a tu per tu con Brini non sbaglia. Si scatena il putiferio. Con quella vittoria i biancorossi agganciano la Fermana. La giornata successiva la squadra di Ripari, pareggia contro il San Marino con un gol degli avversari a otto minuti dalla fine. La Vis batte il Pontassieve e conquista la promozione. La profonda rivalità tra Pesaro e Fermo nasce, o quantomeno si accentua, qui, con quel tocco antisportivo. Sul campo, a vendicare la Fermana, ci pensa un certo Stefano Protti, alla sua prima stagione in gialloblù. La Fermana riesce comunque ad andare in C2 da ripescata. Entrambe nel girone B, all’andata finisce 2-2 a Pesaro. A Fermo nel primo tempo due autogol, uno per parte. Stefano Protti al 59esimo buca Battistini, segna il suo decimo gol stagionale e compie una delle più dolci vendette della storia fermana. D’altronde a lui il tocco di mano non serviva. Corre sotto l’attuale Tribuna Laterale, all’epoca ancora con i tubi innocenti e i "tavolacci". Ora l’ex numero 9 sarà in panchina, difficilmente ha dimenticato il boato del Recchioni di quel giorno. Mister Protti vuole risentire il grido del Recchioni, come quel giorno di 29 anni fa.
Fi. Ro.
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