Folgore, inizia il tour de force della Serie D

La vittoria al fotofinish fa tornare il buonumore. Ma domani con Piacenza c’è già la prova del nove.

di Redazione Sport
16 gennaio 2024

Forse ne sapremo di più domani quando la Folgore Caratese scenderà di nuovo in campo al Garilli contro il Piacenza, da tutti gli addetti ai lavori indicata come la squadra che alla fine vincerà il campionato rispettando il pronostico della vigilia. È in arrivo il primo dei due turni infrasettimanali di un mese di gennaio infernale che costringerà la Folgore e le altre a giocare sei volte. Ne sapremo di più rispetto alla vittoria di sabato a Verano contro il contestatissimo Legnano arrivata solo al 95’ grazie a un guizzo di Roberto Esposito. Un gol che ha riportato la vittoria da quelle parti dopo oltre due mesi di astinenza. La prima per Carmine Parlato, ripartito da zero a dicembre con una squadra quasi per intero rivoluzionata e che piano piano sta plasmando. Ci vuole tempo, ma tempo ce n’è poco quando stai nella metà bassa della graduatoria. I tre punti contro i lilla sono ossigeno puro, ma adesso c’è l’esame più importante in trasferta contro quella che doveva essere l’avversaria numero uno per il vertice, già battuta all’andata quando ancora si giocava nel vicino XXV Aprile. Altri tempi. Parlato sembra essersi tolto un peso dopo il 2-1 di sabato e ora guarda al futuro con maggiore ottimismo: "È la vittoria dei ragazzi, della società, di tutto l’ambiente. La strameritavamo. Il secondo gol poteva arrivare anche prima, le occasioni ci sono state".

Poco spazio per la festa perché già domenica mattina i ragazzi erano in campo per una seduta defaticante: "Quando la vittoria non arriva, inevitabilmente si crea quella negatività che a volte non porta serenità in campo. Invece abbiamo stretto i denti, i ragazzi sono stati bravissimi a crederci fino alla fine". Buona la lettura di Parlato, alla fine i cambi hanno portato i tre punti: "Ho provato due soluzioni diverse. La prima con Scapuzzi e Panatti insieme, poi ho optato per un attaccante che giocasse più vicino a Barranco. Lui ed Esposito si conoscono bene…".

Ro.San.

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