Forlì, la strada che porta al sogno. Occorrono più punti fuori casa
Tra le prime sei, i biancorossi sono quinti con un bottino esterno di 20 punti. E domenica si va a Sant’Angelo
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Forlì, la strada che porta al sogno. Occorrono più punti fuori casa
Raggiunta la vetta, occorre restarci. E non sarà uno scherzo. Il Forlì ha un solo modo per riuscirci: accelerare il passo in trasferta. Passando in rassegna i numeri si evince, infatti, che il Galletto comanda, con 28 punti in carniere a domicilio, la classifica delle sei squadre – racchiuse in un fazzoletto di 6 punti – candidate a giocarsi la vittoria finale. Segnatamente a ‘Fort Morgagni’ la truppa di Antonioli ha fatto meglio, finora, non solo della co-capolista Ravenna (26), ma anche di Carpi (27), San Marino (22), Lentigione (20) e Corticella (17). Diametralmente antitetico, tra le stesse sei, il rendimento esterno.
In questa particolare statistica si scopre che il Forlì è solo quinto, a pari merito con il Carpi, a quota 20 punti. Capitan Bonandi e compagni, infatti, hanno totalizzato 5 vittorie e altrettanti pareggi, a fronte di 2 ko, l’ultimo dei quali risale al 19 novembre (Lentigione-Forlì 2-0). In cima alla speciale graduatoria dei ‘corsari’ si colloca, a sorpresa (ma neanche troppo), il Corticella, attuale sesta forza del campionato (-6 dal ticket di testa, -2 dal perimetro playoff); vola l’export della seconda squadra di Bologna, con ben 25 punti, frutto di 8 blitz e 1 segno ‘x’, a fronte di 4 battute d’arresto. Un bottino più cospicuo di quello del Galletto lo hanno strappato anche Lentigione (24), nonché Ravenna e Victor San Marino, entrambe a quota 22.
Il tema è d’attualità perché domenica il calendario riserva al Forlì l’ispidissima trasferta di Sant’Angelo, il primo di cinque viaggi della passione che opporranno i biancorossi – in ordine cronologico – anche a Corticella, Ravenna, Carpi e Aglianese (la speranza è che i toscani, allora, non abbiano più obiettivi).
È evidente, dunque, che a 9 giornate dal termine le chance del Forlì di rientrare nel calcio che conta dalla porta principale (senza, cioè, salire su una giostra playoff aleatoria e scevra di certezze di promozione) passano anche (e soprattutto) dall’ottimizzazione del fatturato negli scontri diretti sui campi nemici. Là dove un passo falso potrebbe irrimediabilmente minare un obiettivo mai così a portata di mano.
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