Forlì-Ravenna, è il giorno del giudizio. Miramari: "Noi da applausi, ora avanti». Marchionni: "In campo per vincere»

Derby promozione con i padroni di casa sul +2. Il mister biancorosso sfida i rivali: "Non credo che giocheranno a viso aperto...". Il collega giallorosso: "Non guardo agli avversari. Saranno determinanti gli episodi. Se siamo qui, è perché lo abbiamo meritato".

di MARCO LOMBARDI
23 marzo 2025
Derby promozione con i padroni di casa sul +2. Il mister biancorosso sfida i rivali: "Non credo che giocheranno a viso aperto...". Il collega giallorosso: "Non guardo agli avversari. Saranno determinanti gli episodi. Se siamo qui, è perché lo abbiamo meritato".

Derby promozione con i padroni di casa sul +2. Il mister biancorosso sfida i rivali: "Non credo che giocheranno a viso aperto...". Il collega giallorosso: "Non guardo agli avversari. Saranno determinanti gli episodi. Se siamo qui, è perché lo abbiamo meritato".

L’attesa è finita. Signore e signori, è il giorno di Forlì-Ravenna. Le elette del campionato (separate in classifica da 2 punti: comanda il Galletto) faccia a faccia nel derby dei derby, la sfida infinita, quella totale. Cugini sì, amici mai. Alle 14.30, al Morgagni, si disputa il redde rationem romagnolo: in palio c’è un pezzone di serie C.

"Sappiamo che l’esito sarà molto importante – attacca Alessandro Miramari –, ma viviamo questa sfida con serenità. Certo, cogliere un risultato positivo, e per positivo intendo la vittoria, potrebbe regalarci un leggero vantaggio in chiave promozione…". Massimo rispetto per la seconda della classe, ma nessun timore reverenziale: "Incontriamo una grande squadra che, insieme al Forlì, ha dimostrato di avere qualcosa in più delle altre, quindi una compagine equivalente. A proposito, mi complimento con il Ravenna che, recentemente, ha alzato la Coppa Italia di serie D", è l’investitura del tecnico felsineo. Che gradirebbe dagli avversari un canovaccio tattico diverso da quello rituale, ma "non credo": "Il Ravenna non gioca completamente a viso aperto: è iper-solido, concede poco e sa aspettarti per poi colpire grazie a capacità balistiche. Quindi suppongo che manterranno il consueto piano-partita".

E rafforza il concetto: "Nessuna delle due squadre uscirà dai propri binari perché siamo a sette partite dalla fine e snaturarsi sarebbe un azzardo. Inoltre i risultati, finora, hanno dato ragione a entrambe. Sarà una gara molto equilibrata, il cui corso verrà modificato dagli episodi". Miramari non nasconde una punta di rammarico per "non essere riusciti a piazzare lo strappo decisivo, ma più che vincere non potevamo fare… Il Ravenna con la media punti della gestione Marchionni sarebbe in testa in tutti i gironi. Stiamo andando fortissimo, complimenti a entrambe".

Poi indica nell’identità di squadra l’arma segreta del suo Forlì: "Non parlo di gruppo, bensì di squadra: c’è una grande differenza. Mutuando da un grandissimo allenatore, un gruppo è un insieme di persone che ha obiettivi diversi, mentre una squadra ha dei compiti ben definiti. La mia è una squadra vera, consapevole dei propri mezzi e con un’impronta precisa. Non siamo perfetti, ma siamo il meglio di ciò che possiamo essere. Ai ragazzi va un plauso enorme per quello che hanno fatto, fermo restando che c’è ancora un pezzo di strada da fare…".

Privo di Graziani, bloccato ai box da una distorsione alla caviglia, Miramari spoilera che alcuni elementi (Trombetta in primis) "non sono nelle condizioni ottimali", comunque "ci presentiamo praticamente al completo". Quindi contro il Ravenna "ce la giocheremo al meglio".

Chiosa finale sulla nutrita risposta del pubblico forlivese: "Sono soddisfatto, perché riaccendere l’entusiasmo era uno degli obiettivi. Certo non giochiamo in serie A, ma offriamo comunque uno spettacolo più che decoroso. Il riscontro del tifo biancorosso mi gratifica e riempie d’orgoglio".

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