Forlì, senza playoff è tempo di pagelle. Greselin e Merlonghi super, flop Rosso
Sugli scudi con i due attaccanti anche il portiere Pezzolato e il centrocampista Pecci. Un gol e nulla più dalla punta ex Toro
Sesto posto, il primo fuori dai playoff, ma anche il primato per un turno. Annata nei quartieri alti, ma senza lieto fine per il Forlì. E a bocce ferme è tempo di voti.
Portieri
De Gori sv (1 presenza, 0 gol subìti, 40’).
Pezzolato 7,5 (32 presenze, 35 gol subìti, 2.801’): certezza assoluta. Guarnisce la sua ‘torta’ con 13 clean sheet e una pioggia di parate, paratone e paratissime. Errori? Talmente rari da fare notizia. Portiere di sicuro avvenire, sarà difficile trattenerlo a Forlì.
Difensori
Checchi 5 (10 presenze, 649’): nelle gerarchie di Antonioli era l’ultima ruota del carro… difensivo, un’opzione meramente periferica cui ricorrere solo in caso di emergenza. Doveva partire già a dicembre, lo farà adesso.
Crociati sv (2 presenze, 22’): oggetto misterioso per antonomasia, mai preso realmente in considerazione.
Drudi 6,5 (16 presenze, 1.212’): non ha più la freschezza del pischello, compensa con il bagaglio di esperienza acquisita ai piani superiori.
Graziani 6,5 (13 presenze, 451’): jolly difensivo prezioso, in barba alla giovanissima età. Ha sempre risposto presente allorquando è stato chiamato in causa. La partecipazione alla Viareggio Cup con la Rappresentativa di serie D ne fa un prospetto da seguire.
Maggioli 7 (22 presenze, 3 gol, 1.756’): coriaceo stopper vecchio stampo dai modi spicci (11 volte ammonito), l’italo-venezuelano imporrebbe rispetto anche nei peggiori bar di Caracas.
Masini 6,5 (29 presenze, 2.493’): pendolino diligentissimo e infaticabile, ha mangiato pane e chilometri sulla corsia di destra garantendo un rendimento costante.
Rossi 7 (23 presenze, 1 gol, 2.002’): personalità, intraprendenza e un pizzico di sana follia sublimata dal gol valso il sacco di Molinella: niente male per un ‘pupo’ al debutto nel calcio dei grandi. Rivelazione.
Signore sv (1 presenza, 9’): pronti via e il gomito sinistro fa crack: operato, perde un anno.
Tafa 6,5 (29 presenze, 1 gol, 2.147’): il volto pulito della difesa. Disciplinato ed elegante, malgrado sparuti eccessi di confidenza.
Visani 6,5 (8 presenze, 438’): ha sostituito egregiamente Rossi, bloccato ai box, impressionando per personalità, tempra e spirito di abnegazione.
Centrocampisti
Ballardini 5,5 (7 presenze, 414’): sia chiaro, come giocatore non si discute; ma dopo 6 mesi ko per infortunio che contributo mai avrebbe potuto garantire a un Forlì in lotta per i primissimi posti? Poi i problemi muscolari post-rientro e la frattura del setto nasale. Quando si dice un’annata da dimenticare.
Casadio 6 (17 presenze, 1 gol, 819’): discreto lato A di stagione, con tanto di gol decisivo col Certaldo. Al giro di boa però, vittima di continui problemi fisici, sparisce dai radar. E nemmeno si ode più quel potente ‘Forza Galli!’ urlato dal papà in tribuna.
Gaiola 6 (26 presenze, 2 gol, 2.330’): onesto manovale della pelota, il capitano è garante dell’equilibrio e capace di occasionali voli pindarici (il gran tacco di Prato). Macchia la sua stagione con l’esecrabile sputo di Fidenza, sanzionato con 3 giornate di squalifica.
Lolli 6,5 (32 presenze, 1.301’): pochi fiocchi e tanto sugo nella terra di mezzo. L’unico acquisto azzeccato di un mercato invernale pasticciato e deludente.
Pecci 7,5 (30 presenze, 2 gol, 1.884’): partito a fari spenti, si è ritagliato sempre più spazio secondo un crescendo rossiniano, tanto da assurgere al rango di pedina pressochè insostituibile. Saggia mossa quella di prolungargli il contratto.
Prestianni 5 (18 presenze, 1 gol, 616’): poco impiegato, non ha mai convinto, apparendo un corpo estraneo alla squadra.
Attaccanti
Babbi 7 (28 presenze, 5 gol, 1.229’): Centravanti atipico, alto come un pioppo, di testa dovrebbe fare pentole e coperchi, invece ha incornato solo una volta: nel 3-0 al Victor. Generoso, gran sportellatore e bravo ad attaccare la profondità, sebbene troppo tenero sottoporta.
Banfi sv (6’ presenze, 166’): per ‘Lino’ solo spiccioli di partite, insuscettibili di giudizio.
Barbatosta 5 (21 presenze, 823’): acerbo e irrisolto, dura mezza stagione poi evapora.
Bonandi 6 (16 presenze, 2 gol, 780’): croce e delizia. Ko ancor prima d’iniziare, salta una dozzina di partite. Quando rientra regala pillole di poesia e magie da lustrarsi gli occhi, salvo chiudere là dove aveva iniziato: i box.
Greselin 8 (31 presenze, 9 gol, 2.468’): il migliore. Alzato nel tridente offensivo per brillante intuizione del mister, ha regalato giocate faraoniche, gol da fantascienza (il tiraggiro alla Insigne col Prato ne è il manifesto) e un settebello di assist prelibati.
Merlonghi 7,5 (31 presenze, 14 gol, 2.464’): bomber per tutte le stagioni e le latitudini (dal paesello al cittadone). Si muove in area col passo felpato del giaguaro e il cinismo del cucùlo. Eccellente anche assist-man.
Mosole 6,5 (23 presenze, 1 gol, 1.044’): meglio esterno alto piuttosto che trequartista, ha esibito qualità tecniche invidiabili e spunti interessanti. Avaro di gol, ma prolifico di assist.
Rosso 5 (9 presenze, 1 gol, 234’): giunto in inverno alle prese coi postumi di un infortunio, inquilino della panchina, ha quagliato nella ridente Certaldo, poi è sfumato. Lontani i tempi della ‘prima’ alla Scala del calcio col Toro di ‘mister libidine’ Ventura. Scommessa persa.
Gli altri: Calì 5 (10 presenze, 1 gol), Persichini 7 (10, 3, 304’), Piva sv (2, 0, 156’).
Il tecnico Antonioli 8: ha preso in mano dopo 3 turni una squadra costruita per altri e con evidenti lacune (non emendate nel mercato invernale), trascinandola ai playoff (almeno sul campo). La piazza è compatta con lui, il resto sono chiacchiere.
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