Forlì, a Piacenza pensando alla serie C
Calcio serie D. Mister Miramari: “Loro migliorati, non sarà facile”. All’andata finì 6-1, ma oggi è un altro giorno

Nicola Mandrelli in azione nella partita d’andata (foto Callegari)
Oggi è un altro giorno. Tradotto: dimenticatevi il tennistico 6-1 dell’andata con cui il Forlì annientò il Piacenza. In un ‘Garilli’ ridotto a cattedrale nel deserto (come sono lontani i fasti della serie A) va in onda oggi (ore 15, diretta sulla piattaforma vivoazzurrotv.it) la sfida dei due mondi: emiliani per misurare la febbre da serie C del Galletto, lavare l’onta di quel tragico 1° dicembre e scacciare l’incubo playout; romagnoli vestiti da capilista per ballare coi Lupi un’altra volta e tendere l’orecchio al ‘Benelli’ di Ravenna: se il Fiorenzuola, fanalino di coda disperato, domasse i leoni, il Forlì vincendo sarebbe promosso con tre turni d’anticipo. Vincere, ad ogni modo, significherebbe poter chiudere i conti già giovedì, nel turno pre-pasquale contro la Pistoiese.
"Ogni partita ha la sua storia, non credo che il risultato dell’andata abbia lasciato strascichi", attacca Alessandro Miramari. Che va dritto al punto: "Chi ha giocato a calcio sa che può capitare di incassare sconfitte eclatanti. Detto ciò, il Piacenza vorrà salvarsi, è già in buona posizione ma cercherà ulteriori punti tranquillità". Incalzato in merito ai provvedimenti del giudice sportivo, la cui mannaia in settimana si è abbattuta sul Forlì per i fatti di cui alla gara col Tuttocuoio – stangato il dg Matteo Mariani (2 mesi di stop), fermati anche il preparatore dei portieri Filippo Di Leo (4 giornate) e il bomber Michele Trombetta (3 giornate) –, il vate felsineo non arretra di un millimetro e lancia bordate: "Non abbiamo condiviso nulla di quanto è riportato nel comunicato. Troppo facile a Forlì raccontare di una frangia del tifo xenofoba, sarebbe stato come farlo ai tempi della Repubblica di Salò. La realtà è che nessuno si è accorto di insulti razzisti. È evidente che l’arbitro ha preso una cantonata. Purtroppo siamo tornati a essere oggetto di cattiverie, della serie: facciamoli giocare in dieci, o magari in nove. Speriamo che oggi non caccino fuori qualcuno nel tunnel d’ingresso...".
Che partita sarà? "Completamente diversa da quella dell’andata, iniziata con una rocambolesca autorete e proseguita con un tiro a segno. Mi aspetto grande equilibrio. Il Piacenza è una compagine eccellente e ben allenata, ora poi ha trovato una quadratura maggiore tant’è che sta facendo molto meglio", l’investitura di Miramari. Che evidenzia: "Complice l’imminente penalizzazione che sarà comminata alla Zenith Prato, gli emiliani sono quasi in una botte di ferro rispetto al rischio playout".
Capitolo formazione: con la sola eccezione di Trombetta, che sarà rimpiazzato da Petrelli, sono tutti abili e arruolati; ballottaggio Falasca-Graziani (favorito il primo) per il ruolo di esterno basso di sinistra. Allerta gialla per Gaiola, Drudi e Sbardella, entrati in diffida. Al ‘Garilli’ fischierà Clemente Cortese della sezione di Bologna, coadiuvato dagli assistenti Fabio Cattaneo di Monza e Alberto Mandarino di Alba-Bra.
Il probabile 11 (4-3-3): Martelli; Mandrelli, Sbardella, Saporetti, Falasca; Campagna, Menarini, Gaiola; Macrì, Petrelli, Farinelli.
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