Granata, l’addio di Navarra: "Visto tanto entusiasmo"
L’imprenditore ha lasciato il Pontedera restituendo le sue quote "I motivi ci sono e non sono polemici, ma non è il caso di esporli".
Dal 2 maggio 2022 al 22 maggio 2024. Tanto è durata l’avventura da socio del Pontedera di Rosettano Navarra, imprenditore di Ferentino che opera nel settore dei rifiuti, uscito nei giorni scorsi dal club granata cedendo il suo 40% di quote.
Cosa le ha lasciato questa esperienza?
"Inizialmente sono partito un po’...diesel, un po’ freddo. Ci ho messo un po’ a carburare, anche perché pur avendo la quota di maggioranza relativa ho cercato prima di capire le persone con le quali collaboravo, ma poi mi sono divertito. Anche a veder crescere i giovani, con i quali ho avuto un rapporto bellissimo. Mi sono entusiasmato come se fossi stato in un club che vuol vincere il campionato, e questo mi ha lasciato molto dentro".
Lei aveva parlato di progetto triennale, invece chiude dopo due campionati. Come mai?
"I motivi ci sono e non sono polemici, ma non è il caso di esporli. Mi sento però di aver contribuito in questi due anni alla crescita della società da diversi punti vista, non ultimo quello dell’assetto societario. Quando sono arrivato c’era un gruppo di appassionati e il socio dopo di me aveva il 10% di quote. Oggi c’è un importante gruppo toscano (Ecofor, ndr) che ha rilevato le quote maggiori, e aver contribuito a formare la società è una cosa buona per la città e per la squadra. Quindi auguro al Pontedera di continuare in questa crescita e fare ancora meglio".
Ci sono stati momenti in cui si è sentito davvero coinvolto emotivamente?
"Si, certo. Io prendo sulla pelle i colori della squadra che sento mia e continuo ad avere emozioni che non riesco a trattenere, come anche voi avete visto. Sia alle partite, ma anche per quello che è accaduto con Canzi, con il quale comunque ci siamo chiariti. Devo riconoscere che con lui ho visto un calcio divertente, con partite come quelle col Rimini, con la Spal o gli 80’ col Cesena che hanno rasentato la perfezione: mi hanno entusiasmato".
Con i tifosi e la città come si è trovato?
"Ci ho messo qualche mese a conoscere i tifosi e devo dire che, pur non essendo lo zoccolo duro un numero importante, sono ragazzi veramente attaccati alla maglia. Devo solo ringraziarli perché non hanno mai fatto mancare il loro aiuto. La città l’ho vissuta poco ma ci sono stato bene, e quando passerò dalla Toscana mi fermerò sicuramente, magari a vedere anche qualche partita".
Come concludiamo?
"Con un augurio a Rossano Signorini, che dall’amichevole estiva di Livorno ho visto appassionarsi sempre di più al Pontedera. E questo è un segnale importate perché la società conta più di tutto".
Stefano Lemmi
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