Granata, piccoli rammarici: "È mancata la cattiveria"

Menichini: "Non siamo stati capaci di ricaricare le batterie dopo il Gubbio. Il primo tempo contro l’Entella giocato al di sotto delle nostre possibilità".

di STEFANO LEMMI
9 marzo 2025
Leonardo Menichini, allenatore del Pontedera (foto Bongianni/Germogli)

Leonardo Menichini, allenatore del Pontedera (foto Bongianni/Germogli)

Perdere in casa della squadra che da dieci turni comanda la classifica ci può stare. Ciò che rammarica è averlo fatto in maniera arrendevole, atteggiamento che non appartiene al Pontedera battagliero che Leonardo Menichini vuol vedere sempre. Venerdì sera sul campo dell’Entella invece le buone intenzioni sono rimaste sul pullman, con i granata che si sono consegnati alla fame di gloria dei liguri. Morale: 3-0 per la capolista dopo soli 27’ e partita già archiviata. Solo un secondo tempo da Pontedera vero – come quello visto col Gubbio sette giorni prima – ha evitato una figuraccia, che con quel che stava accadendo in campo avrebbe potuto assumere proporzioni umilianti.

"Nonostante le mie raccomandazioni sull’attenzione e la preparazione alla partita – ha raccontato l’allenatore granata nel dopo partita - siamo partiti male. Poi mettiamoci la bravura dell’Entella, un pizzico di sfortuna sul primo gol e il rigore ingenuo, ed è diventata dura trovarsi sotto di due gol dopo appena 14’. Nel secondo tempo abbiamo cercato di riorganizzarci e abbiamo anche trovato il gol, ma la partita era già fortemente orientata". Cosa non ha funzionato il tecnico l’ha spiegato così: "Non avevamo la rabbia e la determinazione avuta col Gubbio, partita che probabilmente ci ha fatto andare oltre le nostre possibilità nervose, e non siamo stati capaci di ricaricare le batterie. In più c’era davanti un avversario forte, contro cui molte volte abbiamo perso rimpalli, seconde palle e contrasti. Prendiamoci il secondo tempo, perché il primo lo abbiamo giocato al di sotto delle nostre possibilità, siamo entrati in campo molli. Non nascondo che mi aspettavo di più sotto il piano della sofferenza e della voglia di lottare, invece qualcuno era scarico mentalmente".

Quando gli osserviamo che la penalizzazione di 6 punti della Lucchese ha fatto schizzare a 11 punti il vantaggio sulla quintultima posizione chiudendo probabilmente la questione-salvezza, Menichini ribatte pronto: "Non guardiamo in casa degli altri e non vogliamo speculare sulle disgrazie altrui. A Lucca c’è una situazione difficile e io sono solidale con i giocatori, con tutto l’ambiente, perché la Lucchese è una società di tradizioni che si è trovata in questa brutta situazione e che io capisco bene perché anche a me è capitato di allenare squadre che hanno subito penalizzazioni". Ma c’è poco tempo per pensare al 3-1 di Chiavari, perché martedì c’è la sfida casalinga al Pescara: "Tornare a giocare ci dà la possibilità di riscattarci, facendo tesoro degli errori commessi, con la rabbia necessaria per capovolgere la sconfitta con l’Entella. Quindi prepariamo bene la gara col Pescara e tutte quelle che restano". Perché con la salvezza in tasca il prossimo obiettivo diventano i play off.

Stefano Lemmi

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