Il centrocampista. Chiesanuova a Monte San Giusto: "Sarà la trasferta più difficile»

Domenica il Chiesanuova tornerà a Villa San Filippo, stavolta non come forzato trasloco per le gare interne, bensì per misurarsi...

di ANDREA SCOPPA
24 gennaio 2025
Domenica il Chiesanuova tornerà a Villa San Filippo, stavolta non come forzato trasloco per le gare interne, bensì per misurarsi...

Domenica il Chiesanuova tornerà a Villa San Filippo, stavolta non come forzato trasloco per le gare interne, bensì per misurarsi...

Domenica il Chiesanuova tornerà a Villa San Filippo, stavolta non come forzato trasloco per le gare interne, bensì per misurarsi contro la Sangiustese VP. Sarà addirittura il quarto confronto stagionale, le due compagini si sono incrociate pure nel primo turno di Coppa Italia dando vita a sfide equilibratissime che si sono concluse poi con i calci di rigore. Tra due giorni per il team di Mobili sarà anche più difficile considerato che la Sangiustese è in grande ascesa, grazie allo 0-3 sul Monturano infatti è diventata quarta forza di Eccellenza 8 punti dietro proprio il Chiesanuova e, come i biancorossi cavalca 3 vittorie consecutive nel nuovo anno. "Una brutta gatta da pelare – afferma Nicolas Sfasciabasti (foto), centrocampista classe 2005 arrivato a dicembre e nelle stagioni 2022-2023 e 2023-2024 proprio alla Sangiustese – hanno nomi importanti e un mister che ritengo molto bravo. Forse la trasferta più difficile tra quelle che ci restano".

L’arrivo di un giocatore di qualità come Palladini ha aumentato la concorrenza in mediana e le ha tolto spazi, ma da ex immaginiamo voglia proprio esserci domenica... "Sì, la sento molto e mi sto allenando più che mai. Ci terrei tanto a giocare".

Come si può battere la Sangiustese? "Dovremo continuare a essere attenti in fase difensiva anche perché la Sangiustese ha nell’attacco il reparto migliore per me. Magari dovremmo essere più cinici in attacco perchè il 2-1 sul Matelica ci sta stretto".

Quale giocatore toglierebbe agli avversari? "Se proprio devo sceglierne uno, anzi due, dico Di Ruocco e Cornero".

Andrea Scoppa

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