Il derby sorride ai granata. I precedenti con l’Arezzo
Il Pontedera ha incontrato gli amaranto già 37 volte e il bilancio è a favore della città in riva all’Era con 15 vittorie, 11 sconfitte e altrettanti pareggi.
Quello di domani con l’Arezzo sarà il derby numero 38 in campionato nella storia del Pontedera contro gli amaranto. Il numero è pari, nonostante si giochi una gara del girone di andata, perché all’appello generale manca la sfida del girone di ritorno del campionato 2019-20, interrotto per Covid dopo 27 partite. Il bilancio globale sorride ai granata, che hanno vinto 15 gare, perdendone 11 e pareggiandone altrettante. Ma proprio il segno "ics"è il più frequente uscito da quando il Pontedera è tornato ad abitare nel mondo dei pro: ben 6 volte in 11 gare. Anche il fattore campo parla a favore dei granata, che delle 11 sfide perse, solo in una occasione hanno dovuto piegarsi di fronte ai propri tifosi, quella nel derby di ritorno del campionato di Serie C2 1996-97 (1-2). Poi, nelle 19 sfide giocate nel corso degli anni (il primo confronto, contro la Juventus Arezzo, è datato 9 dicembre 1928 e fu vinto 7-0 dal Pontedera) tra i campi del Marconcini, del Comunale e dell’attuale Mannucci, sono stati conquistati 11 vittorie e 7 pareggi.
A questo derby le due squadre arrivano appaiate in classifica in ottava posizione (6 punti in 4 giornate) e con lo stesso andamento, fatto di due vittorie e altrettante sconfitte. Un andamento che però in casa aretina ha già sollevato qualche mugugno. I due successi casalinghi, entrambi di misura, alla 1a giornata sul Campobasso di Braglia ridotto in dieci dopo appena 23’ di gioco e, soprattutto, venerdì scorso sul fanalino Legnago, ancora a quota zero, soltanto al 90’ su rigore, hanno fatto storcere il naso alla tifoseria. In verità sono stati mal digeriti pure i due ko esterni, dove gli amaranto hanno incassato tutte le 6 reti: 3-0 a Pesaro alla 2a giornata e 3-1 a Pineto alla 3a giornata, contro una squadra che nelle altre tre partite giocate non ha più trovato la via del gol. Rispetto all’anno scorso, l’Arezzo che si presenta al Mannucci è quasi completamente svuotato dei tanti ex granata che lo componevano. A livello di calciatori non c’è più Risaliti (passato al Livorno), non ci sono più Polvani (alla Pistoiese), Foglia (che a 35 anni ha chiuso con il calcio), né Catanese (alla Lucchese), che pure era arrivato a gennaio di quest’anno lasciando proprio Pontedera, mentre tra lo staff hanno salutato il direttore generale Giovannini, l’allenatore Indiani e il suo vice Vettori. E’ rimasto il solo Settembrini, che comunque ha 32 anni ed è di Arezzo. Tatticamente l’allenatore Troise ha fin qui utilizzato il 4-3-3 come modulo di gioco, che però ha prodotto solo tre reti, di cui due su rigore. Per tamponare questa difficoltà realizzativa, che consegna alla squadra il 15esimo peggior attacco del girone, la società sul filo di lana del mercato estivo ha ingaggiato Ogunseye dal Cesena.
Stefano Lemmi
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