Il dg Cogliandro spiega il suo addio al Fano: "Dal ritiro a oggi situazione insostenibile"

Il dirigente dopo le dimissioni presentate assieme al responsabile della Logistica Alessandrini: "Abbiamo sentito troppe critiche"

22 settembre 2023

Carmelo Cogliandro, direttore generale del Fano, perché ha deciso di lasciare la società assieme a Luca Alessandrini responsabile della logistica?

"La mia decisione parte da lontano dal ritiro precampionato. Già in quella occasione i proprietari dell’hotel volevano che ce ne andassimo perché non era arrivato alcun bonifico. Già allora ci siamo trovati un una situazione imbarazzante. Vedere i titolari dell’albergo che minacciano di cacciarci, non è stato piacevole. Ma c’è stato un altro episodio che mi ha fatto riflettere".

Quale?

"La storia della vendita della società al signor Mancini, una vicenda nota a tutti. Una trattativa che non è andata in porto, e che ha generato una certa confusione in quei giorni. Ma voglio aggiungere un altro episodio: sulla carta avevamo un direttore sportivo che risponde al nome di Raffaele Corsale che non si è quasi mai visto. Risulta nell’organigramma ma fisicamente non c’è quasi mai stato. E’ venuto un paio di volte poi è sparito dalla circolazione. Se manca un direttore sportivo in una società, capite le difficoltà a cui andiamo incontro come dirigenti. Il diesse è colui che dovrebbe mantenere il gruppo e fare da collante con la segreteria, così è sempre stato nel mondo del calcio, poi se sono cambiate le regole non lo so. Ma ci sono stati tanti altri episodi che non sto qui ad elencare, dove con tutta sincerità noi dirigenti del posto ci siamo fatti una domanda: stavano su scherzi a parte o in un film?"

Qual è la goccia che ha fatto traboccare il vaso?

"Forse l’episodio dello striscione esposto dai tifosi a Fossombrone, e le consegnuenti critiche rivolte dal presidente ai fanesi. Ci siamo sentiti anche noi sotto accusa per quello striscione, per non avere avvisato, per non essercene accorti per tempo, ma nessuno di noi ne era a conoscenza. Era diventato un problema perfino il fatto che la squadra andasse ad esultare sotto la curva. Il presidente è stato molto critico nei confronti della città di Fano e della sua gente e noi dirigenti siamo nel mezzo di questa situazione spiacevole che ha provocato il nostro passo indietro. Così io e Luca Alessandrini, responsabile della logistica, abbiamo deciso di andarcene. Viviamo a Fano e vogliamo avere un buon rapporto con la città. Non possiamo accettare questo atteggiamento nei confronti della tifoseria e di Fano in generale. Provengo dall’oratorio, la mia cultura sportiva dice altro, così come i miei principi. Al presidente dico che lui rappresenta la massima espressione calcistica di Fano, questo bisogna ricordarlo"

Ha influito sulla vostra decisione anche il caso Riggioni?

"No, ho già avuto modo di dirlo. Siamo ancora alla seconda giornata, c’è stata una svista da parte della segreteria, può capitare, ma non è questo assolutamente che ha influito sulla nostra decisione"

E adesso cosa succederà?

"Non lo so, ci penserà il presidente. Voglio chiedere scusa a tutta la tifoseria di Fano per la mia decisione e per quella di Luca Alessandrini e ringraziamo i tifosi per l’affetto sempre mostrato"

La squadra come reagirà a queste decisioni?

"Penso che soffrirà di questa situazione, avevamo creato una buona armonia, il giusto ambiente e i risultati stavano arrivando: per tre partite abbiamo sempre fatto punti, senza prendere gol".

Ci sono margini per ricucire lo strappo tra Russo e la città?

"Bisogna chiederlo al presidente"

Ci saranno altre defezioni dopo le vostre?

"Non è rimasto quasi più nessuno in società, ora c’è solo il vice presidente Franco Pantaleone"

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