Il Forlì deve imitare il bunker Ravenna. Una super difesa per sognare la rimonta

La capolista ha subìto gol domenica scorsa dopo due mesi: solo 7 in totale. I biancorossi sono a quota 19: non possono sbagliare

di MARCO LOMBARDI
26 gennaio 2024

Il Forlì deve imitare il bunker Ravenna. Una super difesa per sognare la rimonta

Tra il Forlì e la serie C c’è di mezzo un ‘muro’ giallorosso. Il Galletto è in serie positiva da 8 giornate nelle quali ha còlto la bellezza di 20 punti; un ritmo da promozione, persino superiore a quello fatto registrare dalla capolista Ravenna che comanda la classifica con 4 punti di margine sul Victor San Marino e 5 sulla squadra di Mauro Antonioli. Gap colmabile, considerato che mancano 14 giornate al termine della stagione regolare e i punti in palio sono tanti, ma di cosa necessitano i biancorossi per progettare la rimonta e assecondare i sogni di gloria? Innanzitutto di mantenere il trend attuale, auspicando contestualmente un rallentamento dei bizantini, finora sorretti da una difesa di ferro. La migliore di tutti i campionati dalla serie A alla D.

E proprio su questo terreno il Forlì è chiamato a compiere uno step ulteriore, quel salto di qualità in grado di trasformare una difesa solida in un bunker praticamente impenetrabile. Scorrendo i numeri si evince, infatti, che nella speciale graduatoria delle retroguardie meno battute il Galletto si colloca al quinto posto, a quota 19, dietro appunto alla capolista Ravenna (appena 7 gol subiti), ma anche al Lentigione (17) nonché al tandem formato da Victor San Marino e Imolese (18).

Va ricordato che 5 dei 19 gol incassati dal Forlì sono ascrivibili alle prime due (sciagurate) giornate della gestione Martini, segnatamente ai sanguinosi ko con Progresso (fuori) e Sammaurese (in casa). Ed è sotto gli occhi di tutti che la cura Antonioli ha giovato anche sul piano dell’impermeabilità difensiva (media 0,8 gol a partita). La rete subita dai biancorossi domenica scorsa a Certaldo nella corrida finale, per esempio, è stata la prima nel girone di ritorno e ha interrotto a 3 la serie di clean sheet dell’ottimo Pezzolato (9 partite stagionali a porta inviolata). Numeri decisamente significativi, che giustificano la posizione di classifica dei biancorossi. Per non perdere punti nella prospettiva di una volata, però, occorre fare come i ‘cugini’ giallorossi. Che in questo settore hanno numeri clamorosi.

Prima dell’1-1 nell’ultimo turno in casa del Sant’Angelo, non incassavano gol da 7 giornate (Ravenna-Mezzolara 4-1 del 19 novembre) e, finora, hanno mantenuto inviolata la porta 13 volte. Ecco allora che, nel tentativo di giocarsi tutte le proprie carte fino in fondo, il Forlì è corso ai ripari ripescando dal ‘mare magno’ degli svincolati Mirko Drudi, già apprezzato in passato a queste latitudini prima di masticare il calcio che conta.

Con Drudi, il Forlì ha completato il pacchetto dei centrali e serrato i bulloni di un reparto che poteva già contare sull’affidabilità di Tafa e Maggioli; senza dimenticare Checchi, opzione periferica ma sempre valida all’occorrenza. Sì, perché nella fase discendente della stagione ci sarà bisogno di tutti. Non è forse vero che, mutuando un celebre motto di John Gregory, già allenatore tra le altre di Aston Villa, Derby County e Queens Park Rangers, "gli attaccanti vincono le partite, ma le difese vincono i campionati"?

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