La bandiera bianconera con quella svedese. Via a una nuova avventura senza pregiudizi

La Robur di Siena accoglie una nuova proprietà con speranza e ambizione, consapevole che solo i fatti e i risultati contano nel calcio. Il tifo resta cauto ma aperto all'avventura, desiderando finalmente tempi migliori.

di PAOLO BROGI
28 settembre 2024
La Robur di Siena accoglie una nuova proprietà con speranza e ambizione, consapevole che solo i fatti e i risultati contano nel calcio. Il tifo resta cauto ma aperto all'avventura, desiderando finalmente tempi migliori.

La Robur di Siena accoglie una nuova proprietà con speranza e ambizione, consapevole che solo i fatti e i risultati contano nel calcio. Il tifo resta cauto ma aperto all'avventura, desiderando finalmente tempi migliori.

La Robur cambia ancora bandiera. Anzi, a guardare bene, aggiunge una nuova bandiera a quella storica bianconera. Siamo stati senesi in un passato lontano, poi napoletani, spesso romani, addirittura armeni ed infine svedesi. Il nuovo corso si è presentato giovedì all’ora di cena al ‘Franchi’, con grande sobrietà, voglia di fare e ambizione. Fino a qui niente di nuovo all’orizzonte. Chi arriva non dice certo "non investiamo e se facciamo schifo pazienza". Al contrario. Le parole di esordio non nascondono mai speranze e sogni di gloria. Non fece eccezione nemmeno il predecessore di Giacomini, al punto che il sottoscritto uscì da quella conferenza con un’ottima impressione. Poi, purtroppo, sappiamo tutti come è andata a finire.

Nel calcio, al contrario che nella politica, le parole se le porta via il vento, contano soltanto i fatti e quindi i risultati. Puoi promettere quello che vuoi, poi tanto ci sono i numeri e appunto gli atti concreti a giudicare il lavoro.

Chiunque arriva, comunque, merita fiducia e non pregiudizi. A chiunque arriva va dato il tempo per lavorare, soprattutto quando la situazione è quella della Robur attuale, ossia di una società da potenziare e ristrutturare nel modo giusto e in tutti i settori. Il tifoso poi è chiaro, tutto il mondo è paese, si aspetta grandi investimenti e giocatori altisonanti e campionati condotti a suon di vittorie. Tutti vogliamo questo, chiunque ha una passione calcistica vuole questo, ma per ogni cosa serve il suo tempo.

L’avvento di una nuova proprietà è come l’inizio di una bella avventura, di quelle da vivere passo dopo passo, con la curiosità e l’entusiasmo di vedere cosa accade. E’ questo lo spirito giusto di approcciare la Robur svedese, senza pregiudizio, ma piuttosto giudizio sospeso fino a che i tempi non saranno maturi per un primo bilancio. E’ anche chiaro però che il tifoso bianconero ne ha viste troppe negli ultimi anni per fidarsi subito e fino in fondo. In passato tante volte chi è arrivato ha conquistato la fiducia per poi tradirla e gettare un’intera piazza nella disperazione. E’ successo. Succede spesso nel calcio e non succede solo alla Robur.

Adesso però proviamo a resettare e guardare avanti, sperando davvero che sia la volta buona. In fondo non ci sono alternative se non quella di imbarcarsi nella nuova avventura senza paura e con speranza.

Noi intanto saremo qui attenti ad ogni movimento, sperando di dover parlare solo di calcio e mai di altri problemi. Nel caso lo faremo con amarezza, ma come sempre senza omissioni o sconti.

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