La maxi-stangata Folgore. Il presidente “daspato“

Campo squalificato, Criscitiello fuori dagli stadi per un anno e inibito per due. Secondo il giudice sportivo comportamenti violenti e razzisti, ma lui nega.

di ROBERTO SANVITO
4 dicembre 2024
La maxi-stangata Folgore. Il presidente “daspato“

Il presidente Michele Criscitiello

Cala la scure del Giudice Sportivo sulla Folgore Caratese e sul suo presidente Michele Criscitiello, inibito fino al 30 Giugno 2026, mentre fino al 30 Giugno 2025 non potrà accedere agli impianti sportivi in cui si svolgono manifestazioni in ambito Figc. Squalificato anche il campo per due gare da disputarsi senza tifosi oltre a un’ammenda da 4mila euro. Ma cos’è successo domenica a Verano durante e dopo la sfida contro il Club Milano? Lo leggiamo dal “papiro“ del Giudice Sportivo sulla base di quanto scritto nel referto dall’arbitro Wael Abu Ruqa di Roma. Partiamo da Criscitiello che "al termine del primo tempo, fatto indebito ingresso sul terreno di gioco rivolgendo al Direttore di gara espressione offensiva ed implicante denigrazione e discriminazione per motivi di razza. Il medesimo inseguiva l’ufficiale di gara fino all’ingresso nello spogliatoio arbitrale cercando di farlo cadere e rivolgendogli espressioni e gesti (3 pugni sulla porta) intimidatori".

E ancora, "nel corso del secondo tempo, reiterato a più riprese le espressioni implicanti discriminazione razziale nei confronti dell’arbitro e di due calciatori avversari". Infine "al termine della gara, attinto con sputi alcuni calciatori avversari mentre abbandonavano il terreno di gioco ed in seguito rivolto espressioni offensive e discriminatorie nei confronti dei medesimi calciatori, innescando una violenta rissa tra i tesserati delle due società durante la quale il medesimo rivolgeva gesto intimidatorio all’indirizzo del Direttore di gara. Infine, reiterava ulteriormente la condotta minacciosa, offensiva e discriminatoria nei confronti dell’arbitro per di più millantando indebite influenze e corruttela degli organi di giustizia sportiva". Criscitiello ha risposto tramite i suoi canali social: "La Federazione pensa di intimidire chi porta alla luce quello che sta succedendo. Non sono un tesserato federale. Verbali inventati. Senza prove. Andremo avanti a dimostrare il loro disegno. Mi avevano detto “la pagherà“ ma inventare tutto è troppo. La battaglia mediatica nei confronti di Gravina e della Figc si è spostata dalla tv al campo di calcio. La Federazione per la prima volta squalifica un non tesserato (io) con accuse infondate. Falsità tutte documentate. Gravi accuse. Inammissibile. Finora ho avuto rispetto di Gravina persona. Ho solo attaccato il Presidente federale. Ai suoi colpi bassi risponderò con colpi bassi. Ora iniziamo a parlare di quadri, case e produzioni. Anche noi. Io non ho nulla da nascondere. Vediamo gli altri!".

Paga anche la squadra che dovrà giocare due gare lontano da Verano "per avere persone non identificate ma chiaramente riconducibili alla società rivolto espressioni offensive ed implicanti discriminazione per motivi di razza nei confronti del Direttore di gara… violenta rissa nel corso della quale venivano sferrati calci e pugni all’indirizzo di tesserati avversari. Inoltre, propri sostenitori rivolgevano grida e espressioni implicanti discriminazione razziale all’indirizzo di un calciatore avversario".

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