La nuova Recanatese. "Questa piazza è la mia grande occasione»
Si presenta l’allenatore Mirko Savini: voglio una formazione aggressiva, che abbia coraggio in campo

La stretta di mano tra il tecnico Mirko Savini e il presidente Daniele Maria Angelini
Tirato a lucido e con un sorriso smagliante Mirko Savini ha fatto la prima uscita pubblica da allenatore della Recanatese. Forse ricordando gli anni ruggenti trascorsi a Napoli (dove fu tra i protagonisti della scalata dalla C alla massima serie) ha messo subito in chiaro le sue intenzioni: "Allenamenti di grande intensità sfruttando dal primo all’ultimo minuto, con spirito di sacrificio da parte di tutti". Un po’ come quando Antonio Conte lanciò il suo celeberrimo "amma a’faticà", diventato quasi proverbiale e che, se non altro, è stato di buon viatico. Il neo tecnico diciamo che ha lanciato una linea di condotta e sicuramente vorrà trasmettere una parte del suo entusiasmo alla truppa: "per me si tratta di un’occasione importante, in una realtà che ti dà modo di lavorare ed infatti nei colloqui che ho avuto con Cianni abbiamo esclusivamente parlato di calcio".
Che tipo di impronta vorrà dare alla sua squadra? "Cercherò di proporre una squadra aggressiva, propositiva, con l’atteggiamento giusto e che soprattutto abbia coraggio. Il modulo? Non ho grandi preconcetti anche se prediligo una difesa a 4, ma vorrei una compagine che sia camaleontica e dunque capace di adattarsi alle situazioni".
Da ex difensore probabilmente dedicherà un occhio di riguardo al reparto arretrato, vera nota dolente della Recanatese negli ultimi due anni. "In realtà penso che si attacchi insieme e si difenda insieme. È il blocco-squadra che fa la differenza poi qualche errore individuale ci può stare. In Serie D sappiamo bene poi che l’episodio può risultare fondamentale".
Angelini, il recruiting, come abbiamo visto è stato lungo con i papabili che sono stati via via scremati sino al ballottaggio conclusivo con Fucili. Come mai questa scelta? "Abbiamo optato per un tecnico giovane ma che ha alle spalle comunque tanta gavetta –ha sottolineato il presidente, rimarcando le fortissime motivazioni riscontrate nel 46enne tecnico romano –. Quanto alla sua esperienza alle spalle di Bucchi ricordo come anche Ancelotti iniziò il suo percorso come vice di Sacchi. Mi aspetto un cammino che sia all’altezza della Recanatese che deve tornare nel posto che le spetta".
Già ma quale potrà effettivamente questa collocazione? Ci sono auspici non detti ma solo immaginati e le dichiarazioni ufficiali, premettendo che, ora come ora, la prudenza è d’obbligo. Il budget non sarà faraonico ma, per quanto ci risulta, è rispettabilissimo: "Eppoi – ha chiosato Angelini – noi investiamo il giusto nella speranza di ottenere tanto. Molto comunque dipenderà dallo staff tecnico" nel quale, come detto, figura Claudio Cicchi al quale forse, nei suoi lunghi giri, mancava solo Recanati. Ora potrà dire di aver colmato anche questa "lacuna".
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