La Sammartinese è tornata a volare alto

I ragazzi di mister Reggiani stanno facendo faville da neopromossi in Promozione. "C’è grande felling con il paese, stadio sempre pieno"

di GIUSEPPE MAROTTA -
12 marzo 2024
La Sammartinese è tornata a volare alto

La Sammartinese è tornata a volare alto

Quello che sta vivendo la Sammartinese è un momento magico: il 2-0 di domenica con il Gotico Garibaldina è coinciso col 10° successo di fila dei neroverdi nel girone A di Promozione, e soprattutto con l’incontro numero 1800 della storia della società di San Martino in Rio, iniziata nel lontano 1906 come ci ricorda lo stemma. Dall’Eccellenza degli anni Novanta, all’entusiasmo di oggi: ci ha raccontato tutto il mister della Sammartinese, il novellarese Mauro Reggiani (59 anni).

Mister Reggiani, state andando alla grande...

"Sono qui da cinque anni: due con la Juniores e gli ultimi tre in prima squadra. È stato un costante alzare l’asticella…".

Nel 2022 vi salvaste all’ultimo respiro, e poi?

"Sì, ci salvammo all’ultimo turno. L’anno scorso abbiamo vinto in rimonta la Prima categoria, e quest’anno siamo una neopromossa in Promozione. Ero stato qui già nel ’91 da giocatore in Eccellenza, e da mister nei primi anni 2000 in Prima. C’è un bel feeling".

Tra l’altro ha superato il traguardo delle 100 panchine in neroverde.

"Fabio Morellini, che tiene tutte le statistiche, mi ha detto che con 164 panchine totali, di cui 142 in campionato e 22 nelle coppe, sono l’allenatore con più panchine nella storia della Sammartinese. Fa effetto".

Una neopromossa che viene da 10 vittorie di fila, ha 51 punti, è quarta ed è a -2 dalla Bobbiese che è seconda. Com’è possibile?

"Me lo chiedono in tanti. Sa, il calcio è strano perché non sono mancate difficoltà all’inizio, e forse ero anche in discussione. Poi ci siamo parlati: io credo che un mister sappia quando non ci siano possibilità di tirare fuori qualcosa dai ragazzi. Non è questo il caso: sento che coi giocatori c’è sintonia, abbiamo tanto in comune".

Vi siete ricompattati, quindi. Però dieci vittorie sono dieci vittorie…

"Tanta roba, vero. Come l’anno scorso abbiamo rimontato la classifica. In rosa ci sono 15-16 ragazzi di San Martino, tra gli ex Juniores e quelli che sono ritornati nel mercato come Bega o Zogu. C’è un enorme spirito di appartenenza".

San Martino ha grande tradizione e in paese si respira calcio. Questo aspetto è presente nello spogliatoio anche se gli attuali giocatori non hanno vissuto gli anni Novanta dell’Eccellenza?

"Sì, e l’entusiasmo attuale aiuta. Ultimamente alle partite in casa ci sono dalle 200 alle 300 persone, e a fine gara i ragazzi vanno sempre a salutare tutti, come a sancire l’unione col paese. Il filo conduttore con la storia c’è". Ha ritrovato persone che erano già in società quando lei giocava?

"Per esempio ‘Gioli’, Giuliano Catellani, da 60 anni magazziniere e tuttofare, un assoluto riferimento. Tempo fa ho anche rivisto Andrea Battini, storico presidente. È sempre bene menzionarlo, è una figura storica".

A proposito di personaggi: l’ex calciatore di Serie A Lele Adani è di San Martino, e ha chiuso in neroverde la carriera. Avete contatti con lui?

"Guardi, calza davvero a pennello la domanda. Proprio di recente Catellani gli ha fatto avere una maglia della squadra con dedica personalizzata. Adani domenica l’ha ricevuta in studio (alla ‘Domenica Sportiva’ sulla Rai, dnr), e nel mentre veniva mandato in onda un video messaggio proprio del nostro Catellani ("Sei un personaggio indimenticabile", dice Catellani nel video. Adani ha ringraziato ricordando con emozione le sue origini, ndr)".

Tornando all’attuale stagione: gli obiettivi sono cambiati? "Vogliamo arrivare il più in alto possibile. Vincere ti pulisce la testa, e sono contento del gruppo perché chi gioca meno è il primo che va ad abbracciare chi ha appena segnato. Quando chiedo se è il caso di alzare l’asticella nello spogliatoio sento dire ‘Mister, non ci pensi due volte’".

Avete il miglior attacco con 53 gol.

"Sì, e Zogu è il capocannoniere del girone con 21 reti. Però la soddisfazione più grande è che sono andati a segno 12 giocatori diversi".

Sono in programma sorprese per fine stagione?

"Nessun fioretto, ma abbiamo le nostre superstizioni. Però le tengo dentro lo spogliatoio…".

Continua a leggere tutte le notizie di sport su