La storia. Il cremonese Favalli si ritira a soli 31 anni: "Dirigenti incompetenti e allenatori finti...»
Alessandro Favalli, dopo 13 anni nel professionismo, ha deciso di appendere gli scarpini al chiodo. Il suo addio al calcio è motivato dalla diminuzione dei valori come l'impegno, sacrificio, umiltà e serietà. Critica anche il sistema che permette a chi è "under" o raccomandato di trovare posto.
Dice basta Alessandro Favalli. A soli 31 anni e dopo ben tredici nei professionisti, il difensore nato a Cremona e cresciuto nelle giovanili dei grigiorossi, ha deciso di appendere gli scarpini al chiodo. Lo ha fatto dopo tredici stagioni fra i professionisti ("Anzi, di “Professionismo, con la P maiuscola perché sono certo di aver dimostrato questo in tutti questi anni") spiegando le motivazioni sul proprio profilo Instagram. "Impegno, Sacrificio, Umiltà e Serietà sono sempre stati, e continueranno ad esserlo, i miei valori principali". Valori "che purtroppo in questo mondo (calcio), stanno sempre di più diminuendo e contando sempre meno". Dopo il debutto con la Cremonese, il difensore di Solarolo Rainiero, ha vestito le maglie di Cesena e ND Gorica (Slovenia) prima di un’ultima stagione in grigiorosso nel 201415. Quindi Padova, Ternana, Catanzaro, Reggiana, Perugia e Siena, ultimo club un cui ha militato nella passata stagione. Dopo l’esclusione dei bianconeri dalla C, Favalli non ha firmato più alcun contratto. "Non mi piace giudicare le mie annate e il mio lavoro sul campo, questo spetta dirlo a chi mi ha visto giocare, ma posso dire di aver dato sempre tutto me stesso meritando sicuramente più di tanti altri. Quei “tanti altri” che trovano posto solamente perché “Under” (forse uno o due su 10 merita), o perché magari di buona famiglia o ancora raccomandati da altri. È il sistema che lo permette. Metti poi certi “allenatori” finti e alcuni dirigenti incompetenti ed eccoci qua: a dire basta". G.M.
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