L’incontro con i vertici del pallone lombardo. "Quando gli arbitri sbagliano, non dormono la notte»
Il giovane arbitro Andrea Colombo promuove il valore umano e emozionale della professione durante la presentazione del libro "Anche gli arbitri hanno un cuore" a Milano. Esperti e dirigenti sottolineano l'importanza della formazione e del rispetto per gli arbitri nel calcio giovanile.
"Lancio un appello affinché tutti i ragazzi considerino la bellezza del percorso arbitrale, l’opportunità di vedere il calcio da una nuova prospettiva emozionale, crescendo in primis come persone". Parola di Andrea Colombo, lombardo, uno dei “fischietti“ emergenti del panorama italiano e da poco diventato anche “internazionale“. Quello di Colombo è stato uno dei tanti messaggi lanciati a margine della presentazione del libro di Giulio Mola (responsabile della redazione sportiva de “Il Giorno“) “Anche gli arbitri hanno un cuore“ (Diarkos Edizioni), svoltasi al centro sportivo Ausonia 1931 di Milano dove a far gli onori di casa c’erano il presidente Mario Di Benedetto, il suo vice Alberto Campelli e il ds Domenico Lattante. Una scelta, quella della “location“, non casuale, perché proprio a genitori e ragazzi è dedicato il volume, una raccolta di curiosità, aneddoti, testimonianze e cronache legati alla vita dei direttori di gara, fra momenti di esaltazione o di imbarazzo fino ai più spiacevoli episodi di cui gli arbitri sono vittime.
Fra gli addetti ai lavori presenti all’incontro moderato dalla giornalista Nathalie Goitom, anche l’ex “fischietto“ (e presidente del Comitato Regionale degli Arbitri lombardi) Emilio Ostinelli, che partendo dal tema lanciato dall’autore sulla "sottocultura che spesso a cascata influisce sulla scarsa serenità dei direttori di gara ai più alti livelli", ha voluto ricordare il "non dormirci la notte" quando l’arbitro sa di aver sbagliato. Ostinelli ha pure fatto il punto sul "calo di vocazioni" tra i giovani arbitri e applaudito l’innovazione del "doppio tesseramento" che consente ai calciatori fino ai 19 anni di giocare e arbitrare, permettendo ai “volenterosi“ di comprendere anche le problematiche.
A tal proposito Sergio Pedrazzini, presidente del Comitato Regionale Lombardia della Figc, ha voluto ribadire "l’importanza di formare giocatori che conoscano il regolamento e arbitri che conoscano il gioco, per poter interpretare meglio le situazioni: spesso noi stessi che fuori dal campo siamo bravi a predicare, poi ci trasformiamo quando entriamo in campo o sugli spalti", il suo monito. Fabio Ravezzani, direttore delle reti Mediapason, ha spesso ospitato arbitri nelle sue trasmissioni: "Rispetto all’atleta ha uno spessore maggiore ed è una figura che troppo spesso sottovalutiamo, ha un approccio allo sport superiore e invece la gente li usa come sfogatoi. I dirigenti delle società dilettantistiche e giovanili dovrebbero avere il coraggio di agire con forza sui genitori". Chiosa finale dell’ex calciatore di A, Andrea Ardito e Massimo De Paoli talent-scout (di Pirlo, Tonali e non solo) e professore universitario, i quali hanno spostato il focus sulla "cultura della frustrazione" da parte di alcuni tecnici e famiglie facendo notare la difficoltà estrema del dare giudizi in tempo reale.
Il ricavato delle vendite del libro della presentazione contribuirà a una… “borsa di campo“ per aiutare giovanissimi calciatori con difficoltà economiche a sostenere l’attività sportiva.
Al. St.
Continua a leggere tutte le notizie di sport su