L’iniziativa - Per la prima volta arbitri e società si sono incontrati. "L’Aia apre le porte» al dialogo costruttivo
Arbitri, società di Eccellenza e Comitato Toscana Figc-Lnd si incontrano per "L'AIA apre le porte", promuovendo confronto e conoscenza del regolamento. Tiziano Reni elogia l'importanza degli arbitri toscani e chiarisce un episodio controverso durante una partita di Promozione.
Arbitri, società di Eccellenza e Comitato Toscana Figc-Lnd si sono incontrati per un innovativo momento di condivisione denominato “L’AIA apre le porte”. Per la prima volta rappresentanti delle società di Eccellenza (presidenti, allenatori, capitani o dirigenti) hanno partecipato al raduno di inizio stagione degli arbitri della Toscana a Chianciano Terme. L’incontro è stato voluto dal presidente regionale arbitri Aia-Figc Tiziano Reni e dal presidente del Comitato Toscana Figc-Lnd Paolo Mangini. "L’iniziativa ha rappresentato un’occasione per un proficuo confronto tra le componenti - afferma Tiziano Reni - e sarà successivamente organizzata anche per la Promozione. La finalità è quella di favorire la conoscenza del regolamento e per uno scambio di idee e opinioni. Erano presenti 24 società su 32. Auguro a tutti una stagione bella ed entusiasmante, con arbitri preparati e nel rispetto reciproco".
Tiziano Reni rappresenta un settore di grande valore che ogni settimana garantisce la disputa e la regolarità di tantissime gare. "Abbiamo 2385 arbitri in Toscana, di ogni livello e ruolo. In campo sono oltre 300 tutte le domeniche dall’Eccellenza alla Prima categoria insieme al calcio a 5, calcio femminile, al settore giovanile, agli assistenti di linea e agli osservatori. A livello regionale contiamo 500 arbitri. Una squadra preparata per affrontare ogni partita nel migliore dei modi".
Inoltre Reni fa chiarezza sul grave fatto successo nella prima giornata durante la gara di Promozione tra Pontassieve-Subbiano. "L’arbitro Niccolò Rinaldi della sezione di Empoli - fa presente Reni - ha interpretato perfettamente il regolamento: se un dirigente, riferito anche ai ruoli di allenatore, massaggiatore, guardalinee di parte o altro, entra sul terreno di gioco senza l’autorizzazione dell’arbitro, viene punito con l’espulsione. In questo caso l’allenatore ospite non solo entra indebitamente in campo, ma commette una infrazione andando a colpire un giocatore avversario, con il pallone in gioco. Due le decisioni da prendere. Una disciplinare: cartellino rosso per il colpevole. L’altra tecnica: il regolamento stabilisce di riprende il gioco con un calcio di punizione diretto o di rigore in base al punto in cui avviene il contatto. In questo caso punizione diretta perché il fallo era avvenuto fuori area alla tre quarti di campo".
Francesco Querusti
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