Mandelli (figlio) e il Carpi. Con lui è un passo da B

Serie C Mentre il padre guida il Modena, il regista è decisivo con i biancorossi. Messo da parte l’infortunio il numero 4 è stato grande protagonista a Pineto.

5 novembre 2024
Mandelli (figlio) e il Carpi. Con lui è un passo da B

Mandelli e Zagnoni si confrontano con l’arbitro a Pineto

di Davide Setti

CARPI

Nel calcio non esistono giocatori indispensabili, perché poi alla fine si gioca in 11. Quante volte avrete sentito questa frase? In linea generale siamo d’accordo. Però ci sono a volte ’casi’ che vanno in direzione opposta. E se poi riguardano Andrea Mandelli e il Carpi il vento tira sempre e solo da una parte: col regista in campo il Carpi è una squadra che fa paura a tutti, senza il suo ’faro’ è tutto più in salita. Questo primo spezzone di campionato non ha fatto che dare forza al teorema già sviluppato in D, ben suffragato dalle ultime 2 vittorie di fila della squadra di Serpini, che sono coincise proprio col rientro a pieno regime del centrocampista numero 4 dopo l’infortunio alla coscia. Fin qui Mandelli ha giocato da titolare e per intero (90’ più recupero in campo) 7 delle 13 gare dei biancorossi, in cui il Carpi ha raccolto tutte e 4 le vittorie del suo bottino più 3 pareggi. In tutto sono 15 i punti con Mandelli in regia in 7 gare, alla media di 2,14 a partita, che proiettata nelle 13 gare giocate varrebbe quota 28 punti, ovvero addirittura il 2° posto a -1 dal Pescara capolista. Un apporto cominciato con i 3 assist nelle prime 4 giornate contro Rimini, Milan, Perugia ed Entella (6 punti), proseguito ’a spezzoni’ dopo l’infortunio con le presenze pur non al massimo della condizione contro Pontedera, Arezzo e Pineto, tre gare coincise con le ultime 3 vittorie del Carpi, che con un Mandelli anche solo al 50-75% ha comunque una ’pasta’ ben diversa, con qualità nel palleggio e sicurezze anche nella fase difensiva che solo il centrocampista di San Benedetto del Tronto sa dare.

Nelle 6 gare in cui il Carpi è stato orfano del tutto o quasi di Mandelli (4 gare le ha saltate, col Pescara è entrato nel finale, a Piancastagnaio è uscito dopo 30’) sono invece arrivati appena 2 punti, con 4 sconfitte e 2 pari casalinghi contro Ascoli e Lucchese. Da 2,14 di media si passa a 0,33, dal 2° posto virtuale al fondo della classifica. Una differenza difficile da spiegare con le parole, ma c’è un ’frame’ della gara di Pineto che può far capire meglio di cosa stiamo parlando. Comincia al minuto 7:27 del primo tempo (0-0) con un tocco di Zagnoni per Calanca appena fuori l’area biancorossa. Da lì il Carpi - con ben 53 tocchi consecutivi in palleggio – tiene la palla fino al minuto 9:48, ovvero per 2 minuti e 21 secondi, quando Verza serve Figoli che chiama a una paratona Tonti sulla sua destra. È la prima azione biancorossa, quella che dà il via a quei 25’ da favola con 2 reti e altrettante chance per triplicare. In questi 141 secondi di possesso Mandelli tocca la palla solo 4 volte, ma il suo movimento ’a pendolo’ da destra a sinistra permette gli inserimenti a turno dei compagni. È il sistema-Serpini.

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