Manuel Furloni, attaccante opportunista. "Senza di noi il calcio in paese sparirebbe»

Giordano Ferretti e Manuel Furloni giocano da sempre nel Collagna e domenica sono andati entrambi a segno nel 5-1 al Ramiseto

di Redazione Sport
3 ottobre 2024
Giordano Ferretti e Manuel Furloni giocano da sempre nel Collagna e domenica sono andati entrambi a segno nel 5-1 al Ramiseto

Giordano Ferretti e Manuel Furloni giocano da sempre nel Collagna e domenica sono andati entrambi a segno nel 5-1 al Ramiseto

Giordano Ferretti, ennesima stagione, ennesimo gol.

"Siamo ancora qua. I miei compagni mi hanno detto che è stato un gran gol. Ormai da tempo non sono più veloce e cerco di buttarla sulla tecnica, e ho fatto uno slalom con tunnel finale saltando due-tre difensori, e poi tiro all’angolino. Mi hanno detto che sembravo un ventenne, ma gli ho detto che se avessi avuto 20 anni avrei saltato anche il portiere (ride, ndr)".

Prima aveva segnato anche il suo amico Manuel Furloni.

"Esatto, abbiamo un rapporto nel calcio ventennale. Ci sono stagioni in cui in due segnavamo 30-35 gol, ci siamo sempre completati e soprattutto non c’è mai stata invidia".

Cosa vi spinge a non mollare?

"Ogni estate ci diciamo che è ora di smettere, ormai è 7-8 anni che è così, ma alla fine eccoci ancora qua. Senza di noi ci sarebbero difficoltà nel fare la squadra, e la speranza è che questi anni abbiamo spinto ragazzi più giovani a portare avanti il calcio a Collagna. C’è sempre meno gente che gioca".

Avete qualche usanza particolare?

"Mangiare dopo le partite è d’obbligo: così teniamo vivo il paese".

Anni fa festeggiò i 250 gol in carriera…

"Ora sono a 282, di cui 280 tutti col Collagna".

Allora ci risentiremo per il traguardo dei 300.

"Magari l’anno prossimo! Scherzo, dovrei giocare altri 10 anni per riuscirci".

Ci pensa che potrebbe essere il padre di alcuni suoi compagni?

"Vero, ci sono altri veterani in rosa ma c’è anche un 2007. Il Collagna si fonda sul gruppo, c’è un bel rapporto con tutti. Siamo uniti, poi a volte possono formarsi i gruppetti: i più grandi parlano delle loro cose, i giovani di altre, ma tanto i loro discorsi cosa vuoi che siano (ride scherzosamente, ndr)".

Tornando a prima: quindi il pensiero di smettere ogni tanto si presenta.

"Con Manuel e con altri ce lo diciamo ogni anno: credo che quando accadrà, lo faremo tutti insieme. Persone come il mister, Fausto Monelli, si fanno il mazzo per fare la squadra: speriamo ci sia un ricambio".

La famiglia come vive le domeniche?

"Vengono a vedere le partite: mio figlio Leonardo ha 5 anni e mi ha già chiesto di fare calcio! Mi sa che l’anno prossimo… Mi dispiace solo che domenica, dopo il gol, ho guardato verso lui, ma era con la nonna girato da un’altra parte e forse non ha visto il gol, peccato".

Riesce ancora ad allenarsi con continuità?

"Ci sono giorni in cui lavoro, prendo il piccolo dall’asilo e poi via a Collagna ad allenarsi. Noi più vecchiotti siamo i più presenti. Certo gli acciacchi non mancano…".

Obiettivi?

"Fare un campionato dignitoso. Poi se ci scappano altri gol...".

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