Marchisio conquista Gabicce:: "Qui l’entusiasmo dei bei tempi"
L'ex campione Claudio Marchisio ha partecipato a "In campo con Marchisio" a Gabicce Mare, elogiando l'impegno dei dirigenti sportivi e incoraggiando i giovani a perseguire i propri sogni con passione e sacrificio.
"È stata una bella festa", dicono i tanti partecipanti a "In campo con Marchisio", l’evento organizzato allo stadio Magi dal distaccamento dello Juventus Club del Comune di Gabicce (un centinaio i soci) e dal GabicceGradara Calcio. Ad abbracciare l’ex campione della Juventus e della Nazionale Claudio Marchisio, oltre al presidente del club Gianluca Marsili, il sindaco di Gabicce Domenico Pascuzzi, il suo assessore allo sport Roberto Reggiani, l’assessore allo sport del comune di Gradara Thomas Lenti e quello alla cultura Angela Bulzinetti con il presidente del Coni regionale Fabio Luna e Gustavo Malascorta, vice presidente vicario del comitato regionale Lnd Marche. Quest’ultimo, sottolineando il grande impegno del Gabicce Gradara, ha ricordato come "l’opera dei dirigenti sportivi debba essere finalizzato prima di tutto alla formazione degli uomini, e personaggi come Marchisio, al di là della loro fede calcistica, devono essere un esempio per tutti perché testimoni di valori positivi".
Centinaia di bambini in campo insieme agli allenatori a porre domande e farsi firmare autografi (foto) sui taccuini o sulla maglia della Juventus, i genitori sulla tribuna ad applaudire. Marchisio si è detto orgoglioso per la calorosa accoglienza. Ha incitato gli allenatori e i dirigenti a proseguire nella loro preziosa attività. "Sono molto felice di essere qui, l’accoglienza è stata fantastica. Vedere tanta passione in questi ragazzi che hanno a disposizione le strutture e i campi su cui possono coltivarla al meglio, mi riporta indietro agli anni della mia gioventù – ha detto Marchisio – Non devono mai mollare, per arrivare a certi livelli ci vogliono tanti sacrifici, fortuna e a questa età allenatori bravi e che abbiano grande pazienza e passione. Sono partito come attaccante nelle giovanili, poi sono diventato centrocampista davanti alla difesa e poi mezzala fin quando sono ritornato ancora davanti alla difesa. Ma il mio sogno da piccolo era diventare pilota di Formula Uno: il mio mito era Senna. Il gol più bello? Quello in rovesciata in Juventus-Torino nelle giovanili, nel mio primo derby, all’età di sette anni. Ai genitori dico: assecondate la passione dei figli".
am.pi.
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