"Pretendiamo rispetto"
Alla Campeginese non va giù la mazzata del giudice sportivo
Dopo 10 anni di assenza, ritorno traumatico in Prima categoria per la Campeginese.
Kappao di misura (2-1) incassato in pieno recupero nel sentito derby esterno col Boca Barco e l’inattesa mazzata del giudice sportivo. "Eravamo tranquilli nel senso che ci aspettavamo la squalifica di Vicentini, espulso nel primo tempo per un intervento da arancione (infatti punito con una giornata, ndr) e la squalifica del nostro preparatore Milziadi (ex numero uno dei gialloblù, ndr) allontanato dalla panchina – spiega il direttore sportivo Pietro Codeluppi – e invece il comunicato riporta una multa di 120 euro, due mesi di squalifica al nostro Italino Cornetti, nell’occasione guardalinee e nelle gare in casa addetto all’arbitro, e un mese di stop a mister Aldo Viani. Così non va e pretendiamo rispetto, a partire dalla classe arbitrale e credo proprio che quanto scritto dal signor Bellini di Modena vada oltre a quanto successo in campo e sugli spalti. Ero presente e posso assicurare che non sono volate parole grosse né al suo indirizzo né agli avversari del Barco con cui ci sono ottimi rapporti". La società del presidente Lorenzani sta valutando gli estremi per un ricorso. "Potremmo soltanto cercare una riduzione di squalifica per il nostro Italino che si è rivolto all’arbitro a fine gara sostenendo che non era stato imparziale – argomenta Codeluppi. – Sulle decisioni dell’arbitro, non mi permetto di disquisire perché gli errori ci stanno da parte di tutti, però avremmo preteso che avesse espulso dirigenti e allenatore dal campo, mentre anche a fine gara posso assicurare che non è successo nulla di grave".
Dopo due gare di Coppa Emilia ben oltre le aspettative con i prestigiosi hurrà contro Virtus Libertas e Rubierese, è arrivato lo stop alla prima di campionato. "E’ stato un peccato, perché, nonostante l’inferiorità numerica, avevamo giocato una discreta gara riportandola in parità e tenendo bene il campo. Abbiamo costruito una squadra giovane con notevoli sforzi e vogliamo un trattamento equo; è sempre più difficile fare calcio e poi ci vediamo questi provvedimenti disciplinari inattesi. Non siamo di certo fra quelli che al lunedì telefonano in Federazione per farsi sentire…".
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