Ravenna, la vetta è uno spettacolo: "Un voto a questi ragazzi? Dieci"
L’allenatore dei giallorossi, Gadda, fa un bilancio del super girone d’andata: "Possiamo crescere"
Mister Massimo Gadda, che effetto le fa vedere il ‘suo’ Ravenna in vetta alla classifica alla fine dell’andata?
"È un effetto piacevole. È una bella soddisfazione. Siamo molto contenti ed è giusto godersela. Di concreto non ci dà niente, però, ripeto, è una grande soddisfazione per tutti".
C’era da aspettarselo?
"Essere in testa alla fine dell’andata, magari no. Però, già da questa estate, ci eravamo accorti di aver creato una squadra competitiva. Poi, fra questi ragazzi, si è creata una alchimia che è incredibile".
I maligni dicono che il Ravenna è stato avvantaggiato dal fatto che manca un competitor forte. Lei cosa ne pensa?
"Penso che il problema sia un altro. Di competitor forti, infatti, ce n’è più di uno. E, questo equilibrio, andrà avanti fino alla fine".
Chi è l’avversario più accreditato?
"Come qualità dei giocatori, il Carpi ha qualcosa in più. Poi c’è il Forlì, che è davvero forte. Ma non mancano le outsider, come Lentigione, Corticella e San Marino. E, infine, ne sono rimaste fuori due, ovvero Sangiuliano e Prato".
Oltre al gruppo, è la solidità difensiva il vero tratto distintivo del Ravenna 2023-24?
"I numeri dicono questo, perché, 6 gol incassati in 17 partite, sono veramente pochi. Ma non dimentichiamo che, questa squadra, vanta anche il 4° attacco del campionato. La solidità difensiva è il frutto di un lavoro di squadra, e non riguarda solo i difensori".
La vittoria di Imola costituisce uno spartiacque o sono 3 punti come gli altri?
"Non è uno spartiacque, anche perché hanno vinto tutte. È stata comunque una vittoria importante. Quando poi vinci così, al 97’, dà ancora più gusto. Ma non c’è ancora niente di decisivo".
L’obiettivo di partenza era la salvezza. Conviene ancora viaggiare a fari spenti o possiamo sdoganare il nuovo obiettivo, ovvero quello che è sotto gli occhi di tutti?
"Tifosi e sportivi è giusto che sognino in grande. Noi, invece, dobbiamo stare coi piedi per terra, perché il campionato è ancora lungo e ricco di insidie. Di certo, chi vorrà vincere, dovrà fare i conti con questo Ravenna. Dove potremo arrivare? Non lo so. Però, aggiungo che, i margini di crescita, sono concreti".
Ma il Ravenna ha ormai i fari puntati addosso...
"Si gioca di giorno e i fari li teniamo spenti".
Nel ritorno, il Ravenna da chi dovrà principalmente guardarsi: dagli avversari o da sé stesso?
"Dipende da noi. Pensiamo al nostro, senza preoccuparci degli altri".
Il 7 gennaio c’è la trasferta di Pistoia contro un club allo sbando che, nell’ultimo match, ha schierato la Juniores. Arma a doppio taglio?
"Non credo che la Pistoiese possa andare avanti con la Juniores. Resta comunque una incognita".
Lei ha già ottenuto 2 promozioni col Ravenna, da giocatore e da allenatore. Ritrova sensazioni analoghe con le precedenti cavalcate?
"Ritrovo la stessa atmosfera che, oggi, si respira attorno a questi ragazzi. Mi ritrovo molto nello spettacolare gruppo con cui, da calciatore, vincemmo la C1, nel ’96, con Rumignani in panchina. Stessa cosa, da allenatore, nel 2003, con un gruppo di ragazzi davvero fantastici".
Ha ‘preso’ qualcosa da mister Rumignani nella gestione del gruppo?
"’Rumi’, capace di inventarsi situazioni incredibili, era un vero maestro nella gestione del gruppo. In qualcosa, effettivamente, mi ispiro a lui".
Diamo un voto al primo quadrimestre del suo Ravenna?
"I miei ragazzi, tanti dei quali erano ‘sconosciuti’, di meglio non potevano fare, quindi dico 10".
Roberto Romin
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