Ravenna Quando la difesa è da primato
I giallorossi, insieme al Trapani, sono la squadra che dalla A alla D ha subìto meno gol, sei. Grammatica: "Tutti danno il proprio contributo"
"È un record, figlio dell’atteggiamento della squadra". Il ds Andrea Grammatica non ha dubbi. Il gol subìto dal Trapani nel 3-1 casalingo contro il Castrovillari del turno infrasettimanale dell’altro giorno, ha permesso al Ravenna, già capolista nel proprio girone di serie D, di diventare la difesa meno perforata del calcio italiano dalla serie A alla D, con appena 6 reti al passivo. Il primato è ora condiviso proprio coi siciliani, primi della classe nel girone I di serie D. E, in casa giallorossa, si incassa così un’altra certificazione della bontà delle strategie messe in atto al mercato estivo: "Il Ravenna – ha spiegato Grammatica – è stato costruito in modo da avere un reparto avanzato formato da giocatori, compreso il trequartista, che esprimono grande spirito di sacrificio anche nella fase di ‘non possesso’, andando in pressione e mettendosi sempre dietro la linea della palla. Sono proprio gli attaccanti ad essere i primi difensori. Il centrocampo poi interpreta sempre la fase difensiva con grande aggressività. Ecco perché la linea difensiva, difficilmente viene sorpresa a ‘palla scoperta’, o subisce dei forcing clamorosi".
Il tutto, però, viene da lontano: "È figlio di un atteggiamento ricercato questa estate. Già dalla scelta della tipologia di attaccanti, siamo andati in quella direzione, rinunciando ad un centravanti classico da area di rigore, poco disponibile a occupare il campo. Ce lo eravamo un po’ imposti con mister Gadda. Del resto, gli ultimi due Ravenna erano squadre propositive, ma che concedevano tanto, subendo troppi gol. Nella scelta dei giocatori, abbiamo dunque voluto mettere come obiettivo la revisione di questo dato". Poi c’è anche il modulo camaleontico del 3-4-1-2, che si trasforma in 5-3-2: "Non è tanto il modulo – ha aggiunto Grammatica – quanto l’atteggiamento e le caratteristiche dei singoli giocatori, perché, altrimenti, tutti avrebbero risolto il problema dei gol subìti. Di sicuro, questo modulo permette di esprimere maggiore aggressività difensiva. I due ‘braccetti’, ad esempio, possono uscire forte sugli attaccanti avversari. Ma il tutto è agevolato dalla predisposizione dei nostri attaccanti, che partecipano alla fase di ‘non possesso palla’, senza la paura di perdere poi lucidità nella fase offensiva".
E intanto, per la sfida di domani a Sant’Angelo Lodigiano (la squadra parte oggi dopo la rifinitura), coi definitivi rientri di Nappello e Mancini, è tornato il tempo delle scelte per mister Gadda. In attesa dell’ufficializzazione dei tesseramenti di Mandorlini e Marrone (la prossima settimana), il tecnico giallorosso ha infatti di nuovo la rosa al completo.
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