Rimini, l’Arezzo resta un tabù. È la terza sconfitta consecutiva

Il nuovo anno comincia com’era terminato il 2023: con un ko. Un gol di Pattarello punisce i biancorossi

di DONATELLA FILIPPI -
7 gennaio 2024
Rimini, l’Arezzo resta un tabù. È la terza sconfitta consecutiva

Rimini, l’Arezzo resta un tabù. È la terza sconfitta consecutiva

Arezzo

1

Rimini

0

(4-2-3-1): Trombini, Renzi, Chiosa, Risaliti, Montini, Bianchi, Foglia (42’ st Castiglia), Pattarello (29’ st Iori) , Guccione (42’ st Lazzarini), Gucci, Gaddini (34’ st Masetti). A disp.: Borra, Ermini, Zona, Poggesi, Crisafi, Sebastiani. All.: Indiani.

RIMINI (4-2-3-1): Colombi, Stanga, Gigli, Pietrangeli, Lepri (13’ st Leoncini); Langella, Megelaitis (32’ st Cernigoi); Delcarro (13’ st Acampa), Lamesta, Iacoponi; Morra (22’ st Ubaldi). A disp.: Colombo, Brisku, Gorelli, Diotallevi, Lombardi. All.: Troise.

Arbitro: Enrico Gemelli di Messina. Assistenti: Emanuele Renzullo di Torre del Greco, Cristiano Pelosi di Ecolano. Quaro uomo: Edoardo Manedo Mazzoni di Prato.

Rete: 26’ st Pattarello.

Note - Spettatori 3.500 circa. Angoli 7-8. Ammoniti: Lepri, Megelaitis, Pattarello, Gucci. Espulsi: 35’ pt Pecorari (preparatore atletico Arezzo), 36’ st Terreni (team manager Arezzo). Recupero: 2’ pt e 5’ st.

Si è rotto quello che era stato aggiustato. Verrebbe da dire così vedendo il Rimini dell’ultimo periodo. Quello prima della sosta contro Entella e Gubbio. Quello di ieri ad Arezzo, alla ripresa del campionato. Quello che ha messo in fila la terza sconfitta consecutiva. Riportando alla mente vecchi incubi, ma con modalità nuove. Perché il Rimini non subisce più vagonate di gol ma ne basta uno, al massimo un paio, per alzare bandiera bianca. Ma la differenza sta poi in quanto i biancorossi siano capaci di produrre. Poco, troppo poco. Anche ad Arezzo. Sempre dando l’impressione che se non si mette al servizio della squadra il lampo di un singolo, allora sono guai. E di lampi là davanti ce ne sono stati pochi.

Dove Troise decide di rinunciare a Cernogoi preferndo Iacoponi e la ’regola’ degli under. Il 4-3-3 prende le sembianze di un 4-2-3-1 considerando che a Delcarro spesso e volentieri è lasciata licenza di spingersi oltre, sulla fascia destra. Dove a fargli posto ci pensa Lamesta. A centrocampo provano a caricarsi la squadra sulle spalle Langella e Megelaitis. In difesa a Lepri il compito ingeneroso di stare dietro a Pattarello con Stanga sulla corsia opposta. Si parte e l’Arezzo sembra averne di più da subito. Gaddini ingaggia un duello con Colombi e per fortuna del Rimini a uscirne vincitore è il portiere dei biancorossi. Mentre dall’altra parte di occasioni vere poche o niente, se non qualche tiro telefonato di Morra e Lamesta. I romagnoli soffrono sulle corsie esterne, ma reggono anche grazie, oltre a Colombi, al gioco in cielo in mezzo all’area nel quale Pietrangeli e Gigli sono padroni. Il copione è identico nella ripresa anche quando Troise cerca di correggere il tiro. Fuori Lepri a rischio ’rosso’ e anche Delcarro che, in quella posizione ibrida, non riesce a fare male. L’Arezzo riparte forte e il Rimini è chiamato a difendersi e si fa vedere in avanti con qualche conclusione ’sporca’. Fino al pasticcio che porta al gol Pattarello. Guccione pennella, Gucci ci mette l’assist di testa e per il talento dei granata è gioco facile. Intanto, ci sono Ubaldi e Cernigoi là davanti ed è proprio da un loro duetto che, a una manciata di minuti dal novantesimo, nasce l’unica chance davvero pericolosa. Ma Trompini dice no. E per il Rimini si allunga la storica striscia di risultati pessimi in casa dell’Arezzo.

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