Rimini rinunciatario, Torres più cinica . Due minuti da incubo costano la sconfitta

Un’autorete di Megelaitis e il gol di Diakite consegnano la vittoria ai sardi. Biancorossi pericolosi nel finale con un doppio legno di Parigi

di DONATELLA FILIPPI
23 marzo 2025
Un’autorete di Megelaitis e il gol di Diakite consegnano la vittoria ai sardi. Biancorossi pericolosi nel finale con un doppio legno di Parigi

Un’autorete di Megelaitis e il gol di Diakite consegnano la vittoria ai sardi. Biancorossi pericolosi nel finale con un doppio legno di Parigi

Torres 2 Rimini 0

TORRES (3-4-1-2): Zaccagno; Dametto, Idda, Mercadante; Zecca, Giorico, Brentan (34’ st Casini), Guiebre (1’ st Liviero); Mastinu (29’ st Masala); Diakite (18’ st Scotto), Fischnaller (18’ st Zamparo). A disp.: Petriccione, Petricciuolo, Fois, Zambataro, Fabriani, Varela. All.: Greco.

RIMINI (5-3-2): Vitali; Cinquegrano, Megelaitis, Gorelli (1’ st De Vitis), Lepri, Falbo (13’ st Semeraro); Conti, Langella, Piccoli (33’ st Malagrida); Gagliano (9’ st Cioffi), Ubaldi (9’ st Parigi). A disp.: Ferretti, Fiorini, Lombardi, Longobardi, Garetto. All.: Buscè.

Arbitro: Valerio Vogliacco di Bari. Assistenti: Antonino J. Palla di Catania e Paolo Tomasi di Schio. Quarto ufficiale: Andrea Copelli di Mantova.

Reti: 5’ st Megelaitis (autogol), 7’ st Diakite.

Note - Spettatori 2.970 (91 ospiti). Angoli 2-8. Ammoniti: Dametto, Guiebre, Gorelli. Recupero: 0’ pt e 6’ st.

Due gol subiti in due minuti, un palo e una traversa che tremano. Non ci vogliono troppe vocali e consonanti per raccontare quel poco che il Rimini ha fatto in Sardegna. Troppo poco in termini di produzione anche per fare male a una Torres che non se la passa benissimo. Mentre là dietro l’inizio della ripresa è un vero incubo. Tanto da rischiare che finisca in goleada per i sardi. Insomma, non esattamente un buon biglietto da visita in vista della finale di Coppa Italia che il Rimini martedì giocherà in casa di quella Giana Erminio che ieri in campionato ha rifilato tre gol alla Triestina.

Buscè risparmia qualcuno. In difesa non ci sono De Vitis e Longobardi. A centrocampo niente spazio, almeno inizialmente, per Malagrida e il rientrante Garetto. E pure in attacco considerando che Parigi parte dalla panchina. Come Cioffi che, ormai, a stare giù al fischio iniziale si è abituato. Il primo tempo è di quelli che non agitano gli animi di nessuno. Il primo squillo, da una parte e dall’altra, arriva esattamente dopo 34 minuti con il tiro di Gagliano. E nemmeno nello specchio della porta. Troppo poco per dirsi una partita divertente. La ripresa è più vivace, ma per merito della Torres. Che si fa avanti subito con Mastinu. Brivido per Vitali e quello è solo l’inizio. Perché nei successivi sette minuti i sardi costruiscono la propria vittoria.

Zecca scatta sulla destra bruciando Falbo e mette in mezzo un pallone velenoso che Megelaitis spedisce alle spalle di Vitali. Due minuti dopo Diakite, invitato da Mastini, scatta tra De Vitis e Megelaitis prima di superare il numero uno biancorosso. Tutta da rivedere la posizione dell’attaccante della Torres. Poi ci prova Zecca (Vitali para), poi il colpo di testa di Scotto e il tiro di Mastinu. Il Rimini è nel pallone e l’unico vero sussulto di giornata ai 91 tifosi romagnoli arrivati in Sardegna è opera di Parigi che Buscè ha mandato in campo nei primi minuti della ripresa insieme a Cioffi. L’attaccante aretino si conferma perfetto collezionista di legni riuscendo a centrare nella stessa azione prima la traversa (di testa), poi il palo (di esterno destro). Comunque troppo poco per dare anche solo un po’ di fastidio alla Torres. Si volta subito pagina, occorre farlo questa volta più che mai. E il più in fretta possibile.

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