Serie D. Panchina della Recanatese, in lizza Amaolo o Alessandrini
Per la gara a Senigallia la squadra giallorossa sarà affidata a Bilò, il tecnico della juniores. .
Il "recruiting" della Recanatese prosegue, alla caccia del nuovo allenatore ma, al momento, l’unica cosa che possiamo dare per altamente probabile, per non dire certa, è che a Senigallia, a guidare la squadra giallorossa, sarà Lorenzo Bilò (responsabile tecnico della Juniores) che sta coordinando gli allenamenti della truppa. La società ha ribadito il proponimento di procedere senza accelerare troppo i tempi ed è un modus operandi condivisibile, considerando che non si può sbagliare. La rosa dei papabili si sta restringendo: qualche indiscrezione confermerebbe che Marco Alessandrini, già a Recanati dal 2017 al 2019 con tanto di finale playoff persa a Matelica, sia in pole position e non è un mistero che abbia, all’interno della compagine dirigenziale, non pochi estimatori. Ci sarebbe anche l’ipotesi di Daniele Amaolo (sarebbe un altro ritorno) che conosce come forse nessun’altro questo girone che ha frequentato per tantissimi anni ma potrebbe uscire, in extremis, anche un profilo a sorpresa, come peraltro avvenuto a febbraio scorso con la scelta di Giacomo Filippi che, in queste latitudini, nessuno o quasi conosceva, al di là di qualche addetto ai lavori. Verosimilmente una decisione definitiva verrà presa nel weekend o, al più tardi, all’inizio della prossima settimana. A prescindere dal nome quali saranno le priorità che dovrà affrontare il nuovo mister, tra l’altro nel contesto di uno spogliatoio dove non mancano i giocatori con una spiccata personalità? Proprio questo sarà il nodo cruciale, ossia rivitalizzare un ambiente depresso cercando al contempo di ottenere il massimo da elementi che non possono certo aver disimparato a giocare al calcio. Facile a dirsi, molto più complesso a realizzarsi sempre tenendo conto che il mercato di dicembre si sta avvicinando, certi equilibri possono spostarsi e che soprattutto, adesso, serve tirarsi fuori dai guai perché arrivare a Primavera in una posizione così critica sarebbe pericolosissimo per mille motivi.
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