Sportilia Il premio è una festa

Applausi per il Cesena neopromosso e Stefano Mei, forlivese d’adozione numero uno dell’atletica

di OSCAR BANDINI
10 luglio 2024

Sportilia Il premio è una festa

Le note di ‘Romagna mia’ cantate dai premiati, dagli organizzatori e dal folto pubblico sotto la guida di Moreno Conficconi ‘il Biondo’: questo momento ha suggellato l’edizione numero 26 del Premio nazionale Sportilia ‘sport e non solo’ di Santa Sofia, nell’area verde del Parco della Resistenza tra alberi secolari e sculture contemporanee di artisti internazionali. Era l’edizione della ripartenza un anno dopo l’alluvione.

Il patron della manifestazione Franco Aleotti, grazie anche allo staff che non si è risparmiato nell’allestire l’area, in apertura ha voluto ringraziare il comitato d’onore, i premiati, le istituzioni e i sostenitori ricordando con orgoglio che proprio "a Sportilia vengono premiate da sempre le eccellenze in campo non solo sportivo, ma anche delle professioni, della cultura e delle arti". La neo sindaca Ilaria Marianini ha sottolineato che la sua amministrazione "sarà sempre amica dello sport e investirà sulla realizzazione di nuovi spazi per il tennis, il basket, la pallavolo e l’arrampicata". La conduzione leggera, brillante e sapiente di Marino Bartoletti – coadiuvato dalla sorelle Giorgia e Miriam Sangiorgi (madrina e valletta), dagli stacchi musicali di Daniele Greggi e di Moreno il Biondo – ha accolto i premiati a partire dagli arbitri che restano il cuore della manifestazione.

Sul palco Matteo Marcenaro, Roland Andeng, Gian Luca Aureliano ("in campo l’arbitro deve parlare la lingua del silenzio") e Fabio Maresca: "Sportilia come premio rappresenta tanto per gli arbitri e speriamo che il centro di Sportilia-Spinello ora chiuso torni ad essere il luogo mistico che era per noi arbitri, un luogo di riflessione prima del campionato".

Tra i premiati il Cesena Calcio per la promozione in serie B con Massimo Agostini ‘il Condor’ che ha ritirato il premio opera della ceramista Patrizia Severi; il santasofiese Federico Bellini, drammaturgo di fama, autore e traduttore dall’esperienza internazionale; Riccarda Casadei figlia dell’indimenticato Secondo Casadei che 70 anni fa compose Romagna mia. A seguire sul palco Matteo Marani, giornalista sportivo e presidente della Lega Italiana Calcio Professionistico: "Voglio bene al calcio, l’Italia deve puntare sui giovani e su una nuova classe dirigente".

Tra i più applauditi Stefano Mei, forlivese d’adozione, presidente nazionale della Federazione Italiana di Atletica Leggera e già campione europeo sui 10.000 metri. Lo stesso Mei ha poi presentato e premiato il giovane campione sui 110 metri ostacoli e nella staffetta 4x100 ai recenti Europei di Roma Lorenzo Simonelli originario della Tanzania e che vive da anni nella capitale. Giovane, sorridente, ottimista e amante dei manga e del pirata Luffy: "Sarà dura alle Olimpiadi di Parigi, ma ci proverò fino in fondo".

Super applaudito Roberto Donadoni, ex centrocampista del Milan degli ‘Invincibili’ e già ct della nazionale azzurra: "Il calcio è sempre più complicato, ma dopo la sonora sconfitta agli Europei bisogna saper ripartire". C’era anche il pluricampione di ciclismo Gianni Bugno: "Mancano i giovani e quelli più promettenti vanno a correre nelle squadre straniere. Bisogna ripartire dalle scuole dove lo sport deve entrare con più ore settimanali come in Slovenia e in altri paesi". Infine il riconoscimento a Rino Germanà, ex questore, medaglia d’oro al valor civile conferitagli dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella: "Sono rimasto a Forlì perchè sono appassionato da sempre di motori e la Romagna ne è la patria".

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