Un Ravenna trasformato verso il derby. Dall’ottavo al terzo posto in una settimana

La sfida di sabato sera col Forlì vale tanto per la classifica, oltre che per il campanile. La cura Marchionni ha ridato entusiasmo .

di Redazione Sport
5 novembre 2024
Un Ravenna trasformato verso il derby. Dall’ottavo al terzo posto in una settimana

Marchionni indica la strada

C’è già il derby che bussa alle porte. E tra l’altro non sarà un derby qualunque. Sabato sera infatti, in un Benelli che presenterà un colpo d’occhio ad effetto, ovvero più vicino ai quattromila che non ai tremila, Ravenna e Forlì si ritroveranno in campo, certo, per il campanile, ma soprattutto per la classifica. Parlare di punti, posizioni, ritardi e, appunto, di graduatoria, all’undicesima giornata potrebbe essere prematuro o anche solo inutile. Invece, la cura Marchionni e le tre vittorie consecutive hanno cambiato volto e fisionomia alla classifica nel giro di 8 giorni, generando attesa ed entusiasmo. Mercoledì 23 ottobre, il Ravenna di Antonioli pareggiava 1-1 a Cattolica contro l’United Riccione. Con quel risultato, dopo 7 gare, la formazione giallorossa era all’8° posto con 10 punti, a pari merito con l’Imolese, che però doveva recuperare il match col Tuttocuoio (in campo domani, peraltro). La capolista Tau Altopascio viaggiava addirittura a punteggio pieno a +11; la Pistoiese (con una gara in più) a +5; il Forlì a +4. Con 4 allenamenti, 3 sedute di rifinitura e le 3 partite in 8 giorni, Marco Marchionni ha trasformato il Ravenna. Che ora, per meriti propri (3 successi consecutivi con 10 reti all’attivo e una al passivo), e per qualche mezzo scivolone avversario, in un batter d’occhio, è risalito al 3° posto, a -6 dal Tau Altopascio (un punto nelle ultime 2 partite) e a -2 dal Forlì. La cura Marchionni? Niente sciabola, solo fioretto. Anzitutto, le motivazioni e l’autostima. Il tecnico di Monterotondo ha semplicemente fatto capire ad una truppa schiacciata dall’obbligo di vincere, che bisognava avere più coraggio e credere più in se stessi. Poi ha sistemato due cose – non di più – dal punto di vista tattico. Ha trovato un posto sulla mediana per Lordkipanidze e ha spostato Rrapaj (come già aveva intuito Antonioli nella vittoriosa trasferta di Imola) nel ruolo di esterno sinistro, mettendo contemporaneamente ordine a centrocampo sulle competenze di Biagi e Rossetti.

In tutto questo si è reso necessario il sacrificio di D’Orsi, oltre a quello di Nappello, rimasto fuori per squalifica l’ultima gara di Antonioli e le prime 2 di Marchionni. Ora, esaurito il tour de force imposto dal calendario e dai recuperi, il tecnico giallorosso avrà una settimana intera per preparare il gran derby di sabato sera. Derby che, lo scorso 1 settembre, ha avuto un antipasto al 1° turno di Coppa Italia, col Ravenna vittorioso 6-5 ai rigori (1-1 al 90’, con col di Di Renzo su assist, guarda caso, di Lordkipanidze, e pareggio di Saporetti), in un match dominato dagli errori del Forlì sottoporta e dalle parate del portiere ravennate Fresia, capace di neutralizzare i tiri dagli 11 metri di Lupattelli e Visani.

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