Ciclismo femminile. Alice Arzuffi, un 20 che fa felici: "Un Tour de France da favola»
Il talento di Seregno chiude la corsa a tappe francese migliorando nettamente i risultati della scorsa edizione. .
Alice Arzuffi ha il sorriso in volto: ha chiuso il Tour de France femminile in ventesima posizione, terza fra le italiane. "Sono veramente contenta di come mi sono comportata, sono stati otto giorni di duro lavoro, impegno, passione e sogni - spiega Alice, classe 1994 di Seregno -. Se guardiamo al Tour dell’anno scorso (41esima) e dove sono oggi, posso dire che ho fatto qualcosa di speciale e penso di essere cresciuta molto". È stato davvero un bel Tour quello di Alice Arzuffi, portacolori della Ceratizit WNT Pro Cycling, che ha affrontato la corsa con la determinazione e la giusta concentrazione. È sempre rimasta nelle prime 25 posizioni in tutte le tappe, 14esima alla sesta, e nell’ultima frazione di 149 chilometri con l’ascesa su una delle vette più iconiche del ciclismo, sull’Alpe d’Huez è andata all’attacco tirando fuori le ultime forze a disposizione. "Era l’ultima giornata e volevo fare qualcosa di speciale. Ho iniziato in sordina e poi sono andata a tutto gas fino al traguardo sulla cima dell’Alpe d’Huez.
Al traguardo non avevo più energie ma ne valeva la pena. Sono felice della mia top-venti in classifica generale e del sesto posto della mia compagna di squadra Cedrine Kerbaol con la quale insieme abbiamo lottato tutti i giorni per rimanere sulle ruote delle migliori. E quando Cedrine ha vinto la tappa di Morteau, e io 14sima, è stata una fantastica giornata. Ora mi riposo e poi mi concentrerò per riprendere la preparazione in vista degli appuntamenti di fine stagione". Qualche rimpianto? "Sinceramente no, ho fatto il possibile. Ho dato tutto quello che avevo tutti i giorni. Il Tour è una grande corsa e già portarla a termine significa molto. Quando lotti per la classifica generale diventa sempre più difficile puntare a una vittoria di tappa. Dico solo che è stato bellissimo, emozionante e nonostante tanta sofferenza questi sono risultati che gratificano la tua persona e il tuo carattere. Dopo il 17simo posto al Giro d’Italia non potevo chiedere di meglio".
Danilo Viganò
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