La Named all’ultima corsa. Mancano i soldi: è addio
Ciclismo, la decisione sofferta dopo 24 anni di attività agonistica coi giovani. Il manager Paolo Riva: "Abbiamo vinto e lanciato tanti ragazzi tra i prof".
Dopo 24 anni di attività agonistica tra elite e under 23, la Named lascia la scena del ciclismo nazionale. Una decisione sofferta, maturata nel tempo, in un contesto che pone in primo piano i fattori economici e di sponsorizzazione. "La scelta è stata inevitabile, in primis dovuta al fattore economico - spiga Paolo Riva manager e uomo di riferimento del team brianzolo -. Il mio lungo viaggio al fianco di Named e di Fabio Canova (ex amministratore delegato dell’azienda di Lesmo) è giunto al termine. In tanti anni ho apprezzato il valore e la preziosa collaborazione avuta dall’amico Canova: insieme abbiamo condiviso soddisdazioni e delusioni ma". L’arrivo in gruppo di Named, che poi diventerà Namedsport, avviene nel 2001 anno in cui Paolo Riva mette in piedi una squadra di giovani dilettanti. "Fare del bene e insegnare ai ragazzi è sempre stata la mia filosofia. Insieme ai direttori sportivi assorbivamo tutto e lo trasformavamo in consigli preziosi. È stato un piacere lavorare con tanti giovani".
Nel palmarès spiccano i successi di Cristiano Monguzzi nel Piccolo Lombardia, Gran Premio Cuoio e Pelli, Freccia dei Vini e Pessano-Roncola, di Christian Murro nella Coppa Colli Briantei, di Gabriele Bosisio in Francia nella Annemasse Bellegarde e di Andrea Piras (nella foto) quest’anno a Roccastrada nel Grossetano, nella Coppa Rocca Montemassi. Piras passerà professionista con la Corratec dal 2025. "Quella di Piras è una vittoria storica, l’ultima della Named nel ciclismo. Con questo atleta ci siamo divertiti, ci ha regalato un bel ciclismo: ritengo Andrea un giovane con buone potenzialità e in grado di far bene anche fra i professionisti".
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