Consar, la ’malattia’ della vittoria: "Quando perdiamo non dormiamo la notte"
Copelli dopo la vittoria contro Cuneo: "Le mie statistiche lasciano il tempo che trovano, conta la squadra. Il fattore campo è un’arma in più"
Sedici punti, di cui 5 al servizio, e il 73% in attacco frutto di un 11 su 15 da applausi. È uno score da bomber di razza quello firmato da Riccardo Copelli nel vittorioso match della ‘sua’ Consar contro Cuneo, di domenica scorsa al Pala de André. Uno score più da opposto che non centrale: "Le statistiche – ha commentato il centrale di Casalmaggiore – lasciano il tempo che trovano. L’importante sono i 3 punti riportati a casa dopo due partite nelle quali non eravamo riusciti a muovere la classifica. Fa comunque piacere aver contribuito. Questi numeri sono nelle mie corde quindi, se posso dare una mano alla squadra, sono molto contento. Anzi, ringrazio i compagni di squadra, che mi hanno aiutato a confezionare una performance di questo genere, ma ringrazio anche lo staff medico e il preparatore atletico Ade, perché, da un po’ di settimane, devo convivere con qualche acciacco. Contro Cuneo sono riuscito ad giocare in buone condizioni grazie a loro".
Il 3-1 rifilato a Cuneo, e risultati dell’ultimo turno, hanno certificato il valore della Consar (terza in classifica a -2 dalla vetta) e il grande equilibrio in vetta (7 squadre in 5 punti): "Fra le cose sicure – ha proseguito Copelli – c’è che la Consar è forte e competitiva, e la gente non se lo deve dimenticare. Qualche sconfitta, non cancella il nostro valore. È altrettanto vero che ci sono molte altre squadre competitive. Sono 7 anni che frequento questa categoria e devo dire che, difficilmente, ho assistito ad un equilibrio così marcato fra le squadre di vertice. Ci sono stati anni in cui, chi ha stravinto la regular season, poi ha pagato dazio, fallendo la promozione in Superlega. In questo momento, l’equilibrio regna sovrano, ed è bello così. L’incertezza fa parte del gioco. Chi lavora meglio in settimana e chi prende fiducia, come ad esempio Prata ora in vetta, può anche proporsi per traguardi ambiziosi".
Poi c’è il fattore campo, che andrà sfruttato anche domenica prossima nel match interno contro Cantù: "Il fattore campo – ha concluso Copelli – è un’arma in più. Ce ne accorgiamo quando giochiamo in trasferta, dove il pubblico di casa si fa sentire e trascina i propri beniamini. Il ‘nostro’ Pala de André, per quello che facciamo anche durante la settimana, è ancora un po’ troppo ‘spento’. Non dormiamo la notte quando perdiamo. Dopo il ko di Pineto, non abbiamo attraversato giorni facili. Con la presunzione di essere più forti degli altri e di voler vincere tutte le partite, non andiamo da nessuna parte. Siamo invece una squadra che lavora, che suda tutti i giorni in palestra, e invito tutti gli sportivi a venire al Palacosta a vedere i nostri allenamenti. Chiedo tanta vicinanza al nostro pubblico, nelle vittorie e nelle sconfitte".
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