I verdetti del Top Volley. Sprint finale di Andreoli

È lui il bomber di questa stagione. "Livello molto alto, vittoria sofferta"

di RICCARDO CAVAZZONI -
22 maggio 2024

Anche se ci sono squadre ancora in campo, impegnate nei difficili playoff per la promozione, con l’ultima giornata della stagione regolare dei tornei Nazionali, e del campionato di serie D maschile, si è concluso anche il cammino del Top Volley, che incorona un protagonista non nuovo, ma al primo successo. EREDE. La quattordicesima edizione del Trofeo Virtuale de Il Resto del Carlino, che raccoglie l’eredità del SuperBomber di Villadoriana memoria, va ad un figlio d’arte, il 26enne Marcello Andreoli, figlio di un ex bomber come Stefano, attuale allenatore del S.Damaso femminile, e fratello di Valentina, alzatrice dell’Hidroplants Soliera 150: per quanto sia giovane, Andreoli è al primo successo assoluto, ma ha anche all’attivo alcuni piazzamenti nella Top Five fin dalla stagione 2017/18. L’opposto della National Villa d’Oro, è tornato nel modenese dopo una stagione a Mantova, partendo in sordina, per poi esplodere letteralmente con l’inizio del 2024, inanellando una serie impressionante di vittorie di Tappa, ed una media che, solo nell’anno nuovo, rasenta i 24 punti a partita. "Non so perché sia successo. – conferma il bomber modenese –, probabilmente perché siamo partiti con molte partite risoltesi con risultati netti, e forse anche un po’ perché è via via migliorata l’intesa con Giacomo Ghelfi".

In molti ritengono che lei sia l’erede di suo fratello, Francesco Ghelfi, Top scorer All Times modenese.

"In verità non mi sento il suo erede, credo che Francesco ed io siamo due giocatori diversi, io sono un opposto puro, lui è molto più bravo a gestire la palla, il colpo.

Ha vinto la classifica con una media relativamente bassa, è più difficile fare il bomber?

"Credo che dipenda molto dalle annate, e dal livello tecnico dei tornei a cui si partecipa: quest’anno le squadre modenesi ad esempio erano messe tutte molto bene".

C’è la serie A nel suo futuro? "Non credo, anche perché ho iniziato a lavorare come ingegnare, e quindi è già molto difficile così conciliare un ottimo lavoro, con lo sport d’eccellenza: per il momento mi godo la posizione, la vittoria, poi vedremo, ma sempre qui in zona".

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