Insulti razzisti nella partita di volley A2 a Ravenna, la società si scusa

Nel mirino della tifoseria della Yuasa Battery di Grottazzolina (Fermo) è finito il giocatore Arasomwan. “Gesto isolato e infelice, prendiamo le distanze”. Individuati i responsabili del gesto. Il club: “Invieremo una lettera alla presidenza di Legavolley, alla presidenza federale e alla Commissione arbitrale, per esternare tale disappunto”

26 febbraio 2024
Martins Arasomwan della Consar Ravenna è stato insultato da alcuni tifosi della Yuasa Battery Grottazzolina (Fermo)

Martins Arasomwan della Consar Ravenna è stato insultato da alcuni tifosi della Yuasa Battery Grottazzolina (Fermo)

Ravenna, 26 febbraio 2024 - Insulti razzisti durante una partita di volley A2. È accaduto ieri sera a Ravenna, gli insulti sono stati rivolti da alcuni tifosi della Yuasa Battery di Grottazzolina (Fermo) ad un giocatore del Consar Ravenna, Martins Arasomwan, nel corso della partita, vinta dai marchigiani al tie-break.

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La società di Grottazzolina si scusa e prende le distanze

La società M.& G. Scuola Pallavolo di Grottazzolina "prende pubblicamente le distanze dall'episodio di razzismo avvenuto nei confronti del giocatore ravennate Arasomwan, al quale la società intende mostrare solidarietà e vicinanza”. Durante l'incontro ci sono stati momenti di tensione tra le tifoserie sugli spalti proprio a seguito degli insulti razzisti.

"L'episodio, prontamente stigmatizzato anche dall'allenatore marchigiano Ortenzi nelle interviste dell'immediato post match, - ricorda la M. & G. - è sicuramente stato infelice e le scuse della società vanno in primis al ragazzo e, per estensione, alla società Porto Robur Costa ed a tutto il pubblico presente”.

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Individuati i responsabili

La società ha provveduto immediatamente ad individuare i sostenitori sugli spalti responsabili del gesto, nei confronti dei quali "si riserva di agire nelle sedi opportune”, si legge in una nota. “La società ritiene altresì di difendere il nome della propria realtà e della propria tifoseria, affinché un gesto isolato ed infelice di due individui non finisca per infangare il nome di un intero movimento che da oltre cinquant'anni svolge attività agonistica di alto livello, e che nella sua lunga storia ha accolto da atleti e da avversari moltissimi ragazzi dalla provenienza più disparata, senza che mai si sia verificato un episodio simile".

La posizione del club

“Il Porto Robur Costa 2030, nella persona del presidente Matteo Rossi in rappresentanza di tutto il club – si legge in una nota - esprime il grande disappunto per i cori di razzismo indirizzati al giocatore Martins Arasomwan. Il Porto Robur Costa 2030 si fa interprete anche del disappunto della città di Ravenna e annuncia che invierà una lettera alla presidenza di Legavolley, alla presidenza federale e alla Commissione arbitrale, per esternare tale disappunto. Il club comunica, inoltre, che se dovesse ripetersi una situazione analoga, la squadra sospenderà immediatamente la partita e farà rientro negli spogliatoi. Minimizzare certi episodi – conclude la nota – vuol dire accettarli e se questa è la cultura che dobbiamo trasmettere ai giovani e soprattutto a quelli che praticano il nostro sport, è evidente che non intendiamo farne parte”.