Retrocessioni e cadute. L’anno nero della pallavolo

Volley Dalle sconfitte ai numerosi passi indietro dei club delle Due Torri. La Vtb in B1, Ozzano si salva, ma riparte dalla C. E il Bologna cerca titoli in B.

di MARCELLO GIORDANO -
11 maggio 2024
Retrocessioni e cadute. L’anno nero della pallavolo

Retrocessioni e cadute. L’anno nero della pallavolo

Doveva essere l’anno del rilancio, si è rivelato quello della crisi, per il volley bolognese. Tutte retrocesse le società di Bologna e provincia, nei campionati nazionali: chi per verdetto del campo, chi per scelta. Il campo ha bocciato la Vtb, che fresca di promozione in A2 femminile, si è trovata presto a fare i conti con la retrocessione, dopo le dimissioni di coach Zappaterra che ha lasciato la squadra dopo la prima giornata della pool retrocessione, al termine di tre anni culminati con la corsa dalla B2 alla promozione in A2 con la conquista pure della Coppa Italia di B1, di fronte a dissidi di spogliatoio in cui non si è sentito tutelato dai vertici societari. Tutto da rifare.

Per la Vtb e pure per la Fatro Ozzano, che ottenuta la promozione in B1 femminile e la salvezza sul campo al termine di una stagione si chiuderà oggi a Ozzano con Sassuolo, ha deciso di ripartire dalla serie C. Troppo alti i costi e i rischi di esporre il club del territorio a buchi di bilancio, complici riforme di lavoro sportivo e tesseramento che alzano i costi di gestione del 20-30 per cento.

Stesso discorso per la Pallavolo Bologna, che dopo 3 anni di serie A3 maschile e una salvezza raggiunta sul campo al playout con Mirandola, saluta la categoria, con la dirigenza che ha deciso di vendere il titolo e tratta con Ferrara l’acquisto di una serie B.

L’intento quello di ripartire su basi diverse, valorizzando i ragazzi del settore giovanile e quei ragazzi classe 2003-04 che si sono affacciati da comprimari alla serie A, come Ronchi e Serenari. Il tutto aspettando che anche la città faccia la sua parte sdoganando quel palazzetto del volley all’Arcoveggio che la scorsa estate fu annunciato per la stagione ventura. Perché il PalaDozza ha costi proibitivi per Pallavolo Bologna e Vtb, anche in caso di serie A, figurarsi ai piani inferiori e in assenza le società del territorio sono state chiamate a migrare: chi a Budrio (Vtb) chi a San Lazzaro (Pallavolo Bologna). Probabili slittamenti per il nuovo impianto, dettati da problematiche legate al parcheggio e alla rete fognaria.

Al pronti via della nuova stagione, difficilmente l’impianto dell’Arcoveggio potrà ospitare partite, si attende di capire se potrà essere messo a disposizione per gli allenamenti. Intanto la Vtb potrebbe trovare casa a Castel Maggiore, che già negli ultimi anni è stata la casa della seconda squadra di B2, salutando, oltre a Budrio, anche il PalaLercaro. La scelta della Pallavolo Bologna di rinunciare alla A3 è fresca e i rossoblù dovranno trovare un nuovo impianto di gioco. Cerca casa nuove certezze economiche, il volley bolognese, a caccia pure di imprenditori di riferimento: perché con la formula del pool di preziosissimi sponsor, senza unione di intenti dei club, ad oggi, la serie A è missione complessa.

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