MotoGp, Brivio: “Ai giapponesi manca creatività”

L’ex responsabile di Yamaha e Suzuki, vincitore di tanti mondiali, soprattutto con Rossi, ha parlato della crisi delle case giapponesi

di MANUEL MINGUZZI -
28 agosto 2023
Marc Marquez (Honda) e Fabio Quartararo (Juventus)

Marc Marquez (Honda) e Fabio Quartararo (Juventus)

Bologna, 28 agosto 2023 – Quattro campionati vinti con Valentino Rossi, uno quasi miracoloso con Suzuki nel 2020 con Joan Mir: Davide Brivio sa come si vince e conosce il metodo di lavoro dei giapponesi. Chi meglio di lui può analizzare e commentare il momento delicato di Honda e Yamaha lontane anni luce dalle prestazioni e dall’avanguardia innovativa di Ducati e anche KTM. Il motomondiale una volta era una questione strettamente giapponese, in termini di sviluppo, velocità delle moto, produzioni migliori, ma dopo anni il trend è stato invertito e ora comanda l’Italia. La spiegazione di Brivio? Cambiare l’approccio.

Brivio: “Serve creatività, altrimenti si rimane dietro”

Negli anni ruggenti del motomondiale in mano giapponese, i marchi europei studiavano, prendevano nota ed escogitavano idee per colmare il gap ed invertirlo. E anche grazie ai finanziamenti delle rispettive proprietà è stata messa in atto una vera e propria rivoluzione tecnologica che ha visto i marchi asiatici rimanere indietro, ancorati alla tradizione e privi della creatività necessaria per tenere il passo. Ora, secondo Brivio, serve rifondare l’approccio: "Dovranno rivedere la filosofia - le parole di Brivio al sito Moto gp - Quando i marchi giapponesi lottavano tra di loro, i produttori europei proponevano idee e si preparavano sempre di più fino a che le loro invenzioni non sono diventate pronte per essere usate. Ora la situazione è cambiata”. E alla fine il divario è diventato importante e con un certo ritardo per provare a colmarlo: “I giapponesi hanno sempre avuto moto più semplici, ma senza grandi espedienti sono rimasti indietro. Adesso è complicato perché quando si copia si rimane sempre indietro di un passo. Serve creatività per fare meglio”. Ma anche dalle situazioni di crisi si può trovare una opportunità, e Brivio la illustra così: “E’ il momento di fare un piano di tre o cinque anni - il suo consiglio - Si può tracciare una tabella di marcia per tornare a vincere e anche i piloti, che ora vivono una situazione difficile, possono trarne vantaggio tra qualche anno. Serve pazienza”. La dimostrazione, per Brivio, proprio Ducati che ha iniziato a concepire la sua moto nel 2015 ed è diventata mondiale nel 2022: “La Ducati ha realizzato la nuova moto nel 2015 e ha vinto l’anno scorso. Le corse impongono pazienza”. Ora la palla passa a Barcellona per il gp di Catalogna in programma dall’1 al 3 di settembre e in casa Honda toccherà ancora a Iker Lecuona sostituire Alex Rins infortunato. Successivamente weekend in Italia a Misano il 10 settembre e poi test in ottica 2024 lunedì 11 settembre. Sono i primi tornanti in vista della prossima sagione dove Yamaha e Honda dovranno mettere in pratica progressi sensibili. Li chiedono Marc Marquez e Fabio Quartararo

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